Cacciare o confermare un allenatore in base al risultato secco di una partita significa non aver saputo gestire una spinosa situazione che si trascina, tra alti e bassi, da parecchi mesi. Ma questa é la situazione reale, dato che nessuno, a Trigoria e dintorni, si é premurato di smentire le voci, le notizie che vanno in questa direzione dalla fine del derby.
La maniera peggiore per preparare una sfida delicatissima come quella di Oporto. Se la Roma va fuori dalla Champions, si cambia. Non conta pi๠come, ma adesso conta solo se: se va fuori, via l’allenatore. Come unico capro espiatorio, con buona pace di tutti gli altri colpevoli.
E, molto probabilmente, via anche il direttore sportivo. Anche se per una sua scelta, anticipandone i tempi una mossa già decisa alla fine dello scorso dicembre. Fin quando si continuerà a pensare al singolo, e soltanto al problema singolo, non si arriverà mai a una soluzione ottimale. Non lo diciamo noi, ma la recente storia della Roma.
(Il Messaggero, M. Ferretti)