Neppure il gol al derby é riuscito a farlo entrare, definitivamente, nel cuore dei romanisti. Non c’é tifoso della Roma che possa rimproverare qualcosa ad AlekÂsandar Kolarov come professionista: esemplare, sempre tra i primi ad arrivare a TrigoÂria e tra gli ultimi ad andare via, in un anno e mezzo ha seÂgnato in campionato, in ChamÂpions League e in Coppa Italia e in questa stagione, dove pure paga le fatiche fisiche del Mondiale, é già a sei centri. Mai aveva segnato cosa tanto in carÂriera, mai era stato cosa prolifiÂco, ma forse mai si era sentito cosa contestato dai propri tifoÂsi.
[…] Gli ultrà , nella notte tra venerda e sabato, sono andati al Torrino, dove abita Kolarov, e scrivere sui muri: «Croato di m…» e «Kolarov abbassa la cresta». Insulti soprattutto quello riferito alla sua nazionalità , visto che il difensore é serbo che il giocatore non si aspettava ma a cui, almeno per ora, non ha reÂplicato attraverso i suoi profili ufficiali. AveÂva replicato, invece, marteda scorso, a Termini a chi diceva a lui e agli altri giocatori di «svegliarsi» e forse quella replica ha rappreÂsentato una frattura difficile da rimarginare con la parte pi๠calda del tifo roÂmanista. […]
AnÂche in serate come quelle di stasera, quando prima del fiÂschio d’inizio non arriveranno certo applausi e carezze. Ma a Kolarov poco importa, lui va dritto per la sua strada, cioé la fascia sinistra. E se non é amaÂto da tutti la sensazione é che se ne sia già fatto una ragione.
(Gazzetta dello Sport)