Stadio della Roma, i giallorossi sperano di superare gli intoppi burocratici entro fine 2019

Da una parte Roma, intesa come viale Tolstoj, dove c’é la nuova sede del club, e intesa anche come Campidoglio. Dall’altra Boston, dove il presidente Pallotta, senza sosta, é impegnato sul progetto stadio e sull’acquisizione dei terreni di Tor di Valle, da solo o con altri soci.

E infine Torino, dove il Politecnico sta ultimando la relazione chiesta dalla sindaca Raggi sulla mobilità . L’atto, atteso entro la prossima settimana – dal 9 gennaio ogni giorno é buono – avrà  un importante impatto politico, ma non sarà  vincolante. Ecco perchà© la Roma attende serena, senza preoccupazioni per il presunto ritardo nell’invio della relazione.

(…) Tutto nella norma, dunque, anche se, come logico, i ritardi a Pallotta piacciono poco. (…) I tempi, perà², non sono rapidissimi. E’ questione di quando, per la Roma, e non di se, pertanto entro la primavera (ma nessuno, a Trigoria e in Campidoglio, si stupirebbe se slittasse all’inizio dell’estate) é attesa l’approvazione della variante urbanistica (dopo la valutazione delle 60 osservazioni presentate e delle controdeduzioni) e la stesura della convenzione, il contratto che regolerà  il rapporto tra l’anima pubblica e privata.

A quel punto dovranno passare altri sei mesi per la bonifica del sito, la stesura dei contratti e i bandi europei per le infrastrutture. La volontà  di tutti i soggetti é quella di iniziare a scavare entro la fine del 2019, ritrovamenti archeologici permettendo, per poi impiegare circa due anni per la costruzione vera e propria dell’impianto.

(Gazzetta dello Sport)

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