Contro l’Inter é dentro o fuori

Dentro o fuori: é il significato pi๠semplice e pi๠diretto che si possa dare alla sfida contro l’Inter dell’ex Spalletti, domenica sera all’Olimpico. Partita secca, anche se é solo il 14° turno di serie A e quindi di match ne mancheranno poi altri 24 (e 72 punti a disposizione). In ballo non c’é solo il destino di Di Francesco, già  in bilico a fine settembre e due mesi dopo di nuovo in pericolo. Anche la Roma si gioca il futuro. Il campionato, e soprattutto chi la precede, non l’aspettano pià¹. Non ha tempo, dunque, di godersi gli ottavi di Champions, conquistati con l’attuale tecnico per 2 stagioni di fila, e i 65 milioni di euro (da sommare ai 105 della stagione scorsa) entrati nel forziere di Trigoria.

BIVIO PERICOLOSO Il 1° obiettivo stagionale é stato centrato. Non basta, perà². L’input della proprietà  Usa é chiaro ormai pure alla tifoseria sempre pi๠scontenta: qualificazione agli ottavi di Champions e 4° posto per partecipare alla prossima edizione. Il cerchio si chiude solo con questa accoppiata. E il secondo risultato, il piazzamento tra le prime 4, conta addirittura pi๠dell’altro. Ecco perchà© a Di Francesco é stato prolungato il contratto alla fine della scorsa stagione. Ora, meno di 6 mesi dopo il rinnovo, é invece in bilico: perchà© la Roma é al 7° posto e 4 punti dal 4°. Pallotta, il 9 gennaio 2016, decise di esonerare Garcia in una situazione per certi versi migliore di quella vissuta in questi giorni: squadra promossa da seconda (come marteda) tra le migliori 16 d’Europa (sempre tra i fischi: bocciata la prestazione, ieri come oggi), 5° posto (a -7 dal Napoli leader, adesso a -18 dalla Juve capolista), a 4 punti dal 4° e a 5 dal 2°/3° (per l’Italia, in quel momento, 2 iscrizioni garantite pi๠la chance del playoff).

VIRATA AL BUIO ArrivಠSpalletti. E domenica sera si presenterà  ancora lui, stavolta da avversario. Scherzo infame del calendario. Ora, perà², il presidente non ha il sostituto di Di Francesco. O meglio, il suo consulente Baldini, da Londra o Cape Town fa lo stesso, gli ha proposto solo Paulo Sousa che si é anche dichiarato pubblicamente. Si discute sulla validità  dell’avvicendamento dal 23 settembre, giorno del ko di Bologna. Conte, in tribuna per la partita con il Real, é il sogno. Che non si avvera se il progetto prevede la cessione di giocatori di primo piano alla fine di ogni stagione. àˆ Baldini che sceglie l’allenatore. Monchi, sempre in difesa di Di Francesco, é pronto a dimettersi in caso di esonero del tecnico. Non ci sarebbe pi๠lui a Trigoria a indicarne il successore.

Pallotta ha già  puntato l’indice: il responsabile della crisi é in panchina. Gli é bastato contare i 19 infortuni muscolari (pi๠dei 9 traumatici) per metterlo nel mirino, ricordando che i preparatori voluti dalla proprietà  Usa (direttamente dallo stesso presidente) sono stati allontanati: al posto di Norman e Lippie, solo collaboratori di Di Francesco. La gente non la pensa come Pallotta. E, senza per forza passare da sondaggi, ha già  compilato la sua hit dei colpevoli. I fischi (e gli insulti) all’Olimpico sono stati inequivocabili: priorità  al presidente e a Monchi, subito dietro i giocatori.

Meno ne ha ricevuti l’allenatore. Che non puಠessere certo assolto. La Roma non gioca. Va in altalena. E’ fiacca, vulnerabile e senza efficacia. Fragile nei giovani e usurata nei big. Il mercato invernale non puಠcancellare quello estivo. Servirebbero 4 rinforzi/titolari: centrale difensivo, regista, attaccante esterno e centravanti. Possibili solo la mezzala (non il play), Rabiot il preferito, e la punta. Centrale, solo se va via Schick (in prestito alla Sampdoria). Laterale, se rimane Di Francesco. Che, per la cronaca, la chiede dall’estate 2017. Berardi é nella lista, come Under in quella anche del Chelsea.

(Il Messaggero, U. Trani)

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