Coric aspetta il suo momento

Coric tracce di sà© vuole lasciarle. Non come Jedvaj, due presenze nella Roma di Garcia e ora match winner con la Croazia. Vuole lasciarle soprattutto in un ruolo in cui a Trigoria, quando smetterà  De Rossi – se non sarà  nel 2019 sarà  12 mesi dopo –, bisognerà  cercare un regista all’altezza. Lui sta facendo letteralmente un corso accelerato di tattica con Di Francesco, vuole giocarsi le sue occasioni.

Coric ha avuto e ha bisogno di pi๠tempo e la Roma glielo sta dando. Almeno fino a gennaio, quando poi si deciderà  se farlo restare ancora a Trigoria oppure mandarlo in prestito. In Italia, probabilmente, con il Parma che ha già  fatto qualche sondaggio. Il ragazzo ce la sta mettendo tutta, il talento c’é, la voglia di impegnarsi anche, ma ha bisogno di crescere. E magari, dicono in Croazia, anche di scrollarsi di dosso le etichette di “nuovo Modric o nuovo Boban” che lo hanno penalizzato, soprattutto mentalmente.

Vive a Casal Palocco e comprende bene l’italiano. Non lo parla ancora perfettamente, ma la lingua non é un problema. Lo é di pi๠il fisico, non ancora strutturato, e un’attitudine, soprattutto di pensiero, ai ritmi del calcio italiano che non é stata cosa immediata. Sta lavorando tanto in palestra, si sta rinforzando e anche per questo Di Francesco ha pensato di arretrare il suo raggio d’azione. Non ha il fisico per giocare trequartista pressatore come Pellegrini, ma ha i piedi e la visione di gioco per essere un regista.

Daniele cerca di aiutarlo e di spiegargli movimenti e idee. E lo aiuta anche fuori dal campo, dove Coric trascorre molto tempo con il francese Bianda, che perಠal contrario suo l’aria della prima squadra non l’ha mai respirata. Consigliato da De Rossi e Dzeko sta cercando di conquistare Di Francesco, si é messo a disposizione suo e dello staff tecnico e lavora anche solo per recuperare il gap con i compagni.

(Gazzetta dello Sport, C. Zucchelli)

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