Lotito tenta il golpe, il presidente della Lazio si propone in vista delle elezioni

Corriere della Sera, M. Colombo

Lotito tenta il golpe e spacca la Lega: 11 club lo seguono, gli altri chiedono il commissariamento. In via Rosellini é caos assoluto. Con velleità  di porsi al centro del movimento calcistico italiano in vista delle elezioni federali del 29 gennaio, ieri la Lega di A (da nove mesi governata dal commissario Tavecchio e ancora incapace di rinnovare i propri organi) ha toccato uno dei punti pi๠bassi. Dopochà© una commissione ristretta di cinque elementi — Carlo Tavecchio, Urbano Cairo, Giuseppe Marotta, Claudio Lotito e Marco Fassone — ha ricevuto tutti i vertici delle componenti federali per conoscere i programmi, dopo aver relazionato l’assemblea, i presidenti non hanno appoggiato nessuna componente e nemmeno espresso un loro candidato. «In assemblea non sono state presentate candidature singole» ha spiegato Tavecchio.

In realtà  il presidente della Lazio, dopo aver cercato senza riuscirci di strappare una candidatura da parte dell’assemblea a presidente federale («non mi volete solo perchà© mi chiamo Claudio Lotito» ha tuonato, «ti sbagli, non ti spingiamo per come hai gestito il potere negli ultimi anni» ha replicato Cairo), ha annunciato di avere dalla sua parte 11 società  pronte ad appoggiarlo senza perಠmostrare le firme. Lotito intende ballare da solo, coltivando in cuor suo il diabolico progetto di diventare n°1 della Figc, parlamentare (si candiderà  alle elezioni con Forza Italia o il quarto polo della destra) e proprietario della Lazio, sulla scia di Antonio Matarrese che all’epoca era deputato della Dc e patron del Bari. Ha l’endorsement di Napoli, Milan, Genoa, Chievo, Verona, Udinese, Atalanta, Crotone, Benevento e Sampdoria. L’ala riformista, guidata da Juventus, Torino e Inter, urla al conflitto di interessi (di certo dovrebbe lasciare la presidenza della Lazio) e, stante l’ingovernabilità  della Lega, invoca l’intervento del Coni per commissariare la Figc.

La confusione é totale: dopochà© Tommasi e Gravina hanno già  avanzato la propria candidatura, oggi tocca a Sibilia della Lega Nazionale Dilettanti. Lotito ha tempo fino a domani sera. Con 4 potenziali candidati alle elezioni del 29 diventa pressochà© impossibile arrivare a una maggioranza di larghe intese e procedere alle riforme di cui il calcio italiano necessita. Lotito ad esempio conterebbe sui voti di qualche società  di A e di B ma ha contro i giocatori, gli allenatori, la Lega Pro e i Dilettanti. Il Coni fa sapere di non poter agire d’imperio e guarda con sgomento alla situazione della Lega che un mese fa all’unanimità  ha votato la proroga di Tavecchio: solo il consiglio federale potrebbe chiedere a Malagಠil commissariamento della Figc. Ipotesi sulla carta irrealizzabile viste le ruggini fra Tavecchio e il n°1 del comitato olimpico. «Da qui al giorno delle elezioni sarà  un enorme suk» dice uno spettatore del teatrino. Difficile dargli torto.

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