Le barriere rimangono in curva

Rassegna Stampa Forza-Roma.com – Il Messaggero (F. Rossi) – Le barriere nelle curve dell’Olimpico sono destinate ancora a restare. Ma i tifosi della Roma potranno tornare domenica a Bergamo, una trasferta considerata ad alto rischio per l’ordine pubblico e recentemente vietata ai supporters giallorossi, dopo gli incidenti verificatisi negli anni passati. Tutto ciಠmentre si scalda la questione sull’orario del derby del 4 dicembre, con la Questura che vorrebbe anticiparlo alle 12,30 e le società  che, per ora sottotraccia, spingono per lasciarlo alle 15 come da programma. La questione sarà  probabilmente risolta in modo definitivo solo dopo le determinazioni dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale.

A meno che non sia il prefetto Paola Basilone a decidere autonomamente, dopo aver sentito il parere del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. A spingere per un anticipo all’ora di pranzo della stracittadina c’é il referendum costituzionale, che si svolgerà  nello stesso giorno, con le forze dell’ordine impegnate anche a garantire il regolare andamento delle operazioni di voto. Ma c’é anche il precedente del 2013: allora la coincidenza della finale di Coppa Italia con il primo turno delle elezioni amministrative venne additata come una delle cause della bassa affluenza alle urne.

Si allontana, per il momento, la rimozione delle barriere che dividono in due le curve dell’Olimpico. Ieri della vicenda si é occupata la commissione sport dell’assemblea capitolina: «La gestione dell’ordine pubblico non ricade tra le attribuzioni del Sindaco, ma della Prefettura e della Questura, le quali sottolineano maggiore facilità  nella gestione dell’ordine pubblico e il calo dei reati nel corso degli eventi sportivi – si legge nel comunicato finale – Da quando sono state fissate le barriere divisorie, l’indicatore della sicurezza si é sollevato di parecchi gradi. I risultati sono stati evidentemente positivi, facilitando il lavoro degli agenti e rendendo l’ambiente pi๠sicuro per gli stessi tifosi». Per ora, quindi, si lavora sull’ipotesi di tenere aperti pi๠spesso i varchi presenti nelle barriere, come successo per l’incontro di rugby tra l’Italia e gli All Blacks neozelandesi.

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11 commenti su “Le barriere rimangono in curva”

  1. Il mio pensiero sulle barriere, è esattamente come quello di Fantozzi sul famoso filmone……..
    ……….una cagata pazzesca.

    E non ho altro da dire se non FORZA ROMA e FORZA LUPOGIO

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  2. Il logico ragionamento di Dero non fa una piega. Attribuire alle barriere il risultato della diminuzione degli incidenti ci sta ma non direttamente come deterrente del reato, ma indirettamente come deterrente per la presenza dei tifosi stessi.
    Aggiungiamo poi che venendo a mancare la marea umana della curva alle spalle i 4 gatti presenti in curva non sono nemmeno stimolati a mettere in atto comportamenti antisportivi poiché più facilmente individuabili.
    Quindi invece di educare le curve la soluzione è desertificarle.

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  3. X SANTI BAILOR
    Io non devio un bel niente.
    Dico solo che la diminuzione di reati in occasione delle partite è da mettersi in diretta correlazione col fatto che a vedere le stesse ci vanno ormai pochissime persone.
    Le mia è una, peraltro ovvia e banale, contestazione del dato statistico proposto come grande risultato quando non lo è.
    Per il resto io non sono un “curvaiolo”. Normalmente allo stadio vado in tribuna perché si vede meglio.
    Non boicotto l’olimpico, dove ahimè sono stato in occasione della disfatta contro il Porto.
    Purtroppo, abitando a Como, mi è più agevole vedere la Roma al nord.
    A Torino sono andato, per la prima volta, nel settore ospiti.
    L’ho fatto per stare con amici ( peraltro anche loro scrivono in queste pagine), mentre a Bergamo ci andrò perché è più sicuro per la ia incolumità tifare tra romanisti piuttosto che tra atalantini, anche se “distinti” possessori di abbonamento in tribuna.
    La mia è in osservazione del “popolo della curva” da parte di uno che curvaiolo non è che è abbastanza agli antipodi della “cultura ultras”.
    Da tale punto di osservazione ti ripeto: non ho visto nessuno tenere comportamenti censurabili.

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    • Ok ok, scusami, ho letto solo adesso l’articolo sopra.
      Per inciso, come te credo, non intendo le barriere come una misura di sicurezza ma un incentivo a non andare allo stadio…e mi sta più che bene

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  4. L’indicatore di sicurezza (?) andrebbe posto in relazione con quello di desertificazione.
    Difficile che non diminuiscano i reati in concomitanza con le manifestazioni sportive sè a vedere queste ultime non ci va più nessuno.
    La cosa, però, non mi sembra un un gran risultato.
    E’ come se per evitare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili venisse adottata l’evirazione di massa.
    Mai come in questo caso ci sta bene un bel: grazie al cazzo!!!

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    • …il problema, dal mio punto di vista, non è tanto la sicurezza quanto l’allontanamento di personaggi “che tifano” per meri interessi personali.
      Mi fa specie come a qualcuno questa cosa non entri in testa e sia da considerarsi l’assioma senza il quale qualsiasi discussione è priva di un fondamento veritiero!
      …senza polemica personale eh!

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      • Credo di non aver compreso.
        Posso solo dirti che domenica sarò in curva ospiti a Bergamo, così come c’ero nella disfatta contro il Toro ed in tale occasione non mi sono imbattuto in nessuno da allontanare.
        In ogni caso le barriere non allontanano ( se non un’intera curva per protesta) ma dividono, a mio parere senza costrutto, a meno che non si ritenga un risultato apprezzabile l’aver allontanato tutti, buoni e non, dalla curva.

      • Allora cerco di spiegarmi meglio: se “tu” metti in relazione l’indicatore di sicurezza con quello di desertificazione, vuoi o non vuoi, stai deviando il senso del provvedimento preso dalla procura, di comune accordo con la società non ce lo dimentichiamo mai, di ripulire la tifoseria da personaggi che tutto hanno a cuore tranne il bene della roma!
        Mi spieghi con quale sentimento vai in trasferta per non lasciare mai sola la roma è poi rinunci volontariamente a non supportare l’ultimo anno calcistico del capitano, romano e romanista, che ti ha rappresentato per oltre 20 anni???????????
        P.S. I “tu” sono da considerarsi generici
        I “buoni ” come li hai chiamati tu potevano accelerare il processo di pulizia della curva continuando a frequentarla senza paura alcuna di venire daspati. …purtroppo nessuno può garantire ch’egli stessi non venissero RASPATI (dai cattivi).

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