Alisson: “L’alternanza con Szczesny non è un bene, in Brasile giocavo con frequenza”

Alisson è stato intervistato da Lance! per parlare del suo ambientamento nel calcio europeo con la Roma. Ecco le sue parole:

“Per me questa alternanza non è un bene, in Brasile giocavo con più frequenza. L’allenatore non ha specificato che Szczesny sarebbe stato il portiere di Serie A e io quello dell’Europa League. Adesso però è così e sto cercando di lavorare al meglio. Il trasferimento in Italia ha cambiato la mia vita, nel calcio italiano c’è un ritmo diverso, l’ho notato anche non giocando molto. Si lavora molto sulla tattica e sul lavoro difensivo, anche quando le squadre attaccano. Sull lavoro dei portieri ho notato poca differenza tra Europa e Brasile, per me è un bene”.

Sulla Serie A

“La Juve ha vinto gli ultimi 5 scudetti, è favorita, ma possiamo sfatare il tabù. Se consolideremo il nostro gioco, potremo raggiungere grandi risultati anche in Europa League. Abbiamo possibilità di collezionare dei buoni risultati”.

Sulle Olimpiadi

“La Roma non mi ha dato la possibilità ed io non ho insistito, ho lasciato ad altri la possibilità”.

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2 commenti su “Alisson: “L’alternanza con Szczesny non è un bene, in Brasile giocavo con frequenza””

  1. Buongiorno a tutti.
    A me le parole di Alisson mi sembrano molto equilibrate, come molto equilibrato e professionale mi sembra il giocatore.
    Del resto si tratta di un portiere in grande ascesa, titolare della nazionale verde oro, il quale era corteggiato anche dalla Rube, ma ha preferito noi per evitare di fare la fine dell’altro brasiliano all’ombra di Buffon.
    Dice che l’impiego part-time e solo in coppa non è un bene per lui, ma che sta lavorando molto e cerca di fare il suo meglio.
    Dice anche che sta imparando molto e, in effetti, l’insistenza di Spalletti per trattenere un altro anno il polacco, nasce proprio dalla consapevolezza che il portiere brasiliano aveva bisogno di un periodo di apprendimento, sopratutto tattico ed in particolare sul gioco “perimetrale”.
    Insomma, una delusione comprensibile, ma un atteggiamento da professionista quale il giocatore sembra essere.
    Fatto sta che per adesso i due portieri stanno facendo molto bene nelle competizioni dove giocano, sicché, almeno da un punto di vista della resa del reparto, per adesso la cosa funziona eccome.
    Bisogna anche considerare che pure i portieri possono subire squalifiche ed infortuni e che tra qualche mese ci sarà pure la coppa Italia, sicché le occasioni di giocare, più che rischiare di diminuire (l’eliminazione in EL, almeno in questa fase, appare improbabile) aumenteranno e credo che il malcontento possa essere contenuto entro questi limiti di dichiarazioni sinceramente contrariate, ma non avvelenate.
    Dopodiché l’anno prossimo il ritorno di Szczesny all’Arsenal appare scontato, il posto da titolare per Alisson sarà assicurato ed il secondo portiere sarà qualcuno di meno ingombrante tipo Skorupsky.
    Del resto il dualismo tra due portieri di livello simile, magari non per più tempo, ma per un anno può essere tollerato, come accaduto al Barça con Bravo e Ter Stegen.

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  2. Il malcontento di Alisson era ampiamente prevedibile.
    Solo qualche ottimista poteva pensare che il brasiliano se ne starebbe stato buono in attesa del suo turno il prossimo anno.
    Se poi usciremo anzitempo dall’EL e dalla Coppa Italia il ragazzo non avrà nemmeno quelle opportunità e la grana deflagrerà definitivamente nelle mani del tecnico.
    In estate si profila lo scenario di una Roma pronta a salutare il felice e riconoscente titolare Szczesny che se ne torna all’Arsenal bello allenato e fortificato e a confermare in porta il nostro deluso, depresso e depotenziato Alisson che magari nel frattempo avrà chiesto la cessione (ovviamente in Italia) pronto ad infoltire la schiera degli ex col dente avvelenato che ogni stagione ci costano una decina di punti in classifica (per ora siamo a 3 punti tra Cagliari e Torino).

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