Tutto a favore dell’Inter (Gervasoni disastroso)

Andrea GervasoniAndrea Gervasoni ha 32 anni,­ nato e risiede a Mantova,­ al secondo anno alla Can, fino a ieri sera aveva arbitrato undici partite in serie A. Arrivava, e questa a nostro avviso è ­un’aggravante per il designatore Collina, da Juventus-Empoli di Coppa Italia, diretta senza infamia e senza lodi martedì scorso, cioè appena quattro giorni fa (ma non arbitrano sempre gli stessi?). Ebbene, da ieri sera Gervasoni entra nel lotto dei direttori di gara più disastrosi di questa annata che, domenica dopo domenica, si sta trasformando in un vero e proprio calvario per i nostri arbitri. Un calcio di rigore netto e uno sul quale si può discutere all’infinito (ma c’era anche quello) non dati al Parma, un altro assegnato (su segnalazione del guardalinee Lanciano) all’Inter che non c’era e che ha portato anche all’espulsione di Couto. Certo, rosso di conseguenza, ma il Parma ha finito in dieci (anzi, in nove, per l’infortunio Dessena) e non aveva più difensori.

PRIMO ERRORE – Il primo errore arriva al 20′ del primo tempo (punteggio ancora senza reti): su cross di Zenoni, a centro area c’è un corpo a corpo fra Corradi e Cordoba. Al di là delle solite difese d’ufficio, i due si strattonano reciprocamente, entrambi si mettono le mani addosso per cercare di prendere posizione, diciamo che­ è impossibile stabilire chi commetta per primo l’azione fallosa. Insomma, 0-0, come si dice. Corradi riesce a prendere il tempo e a quel punto Cordoba prima lo trattiene con il sinistro, poi lo affossa con tutto il corpo. Gervasoni fa proseguire.

SECONDO ERRORE – Sull’1-1, Gervasoni concede la punizione al Parma per intervento di Materazzi su Corradi che porterà all’1-2. Meglio, il direttore di gara ferma il gioco per il secondo intervento, che pure, però, non­ è chiarissimo. In realtà, era fallosa la prima entrata, e sarebbe stato calcio di rigore. Vero, il difensore campione del Mondo colpisce il pallone. Ma un attimo prima tocca la gamba sinistra di Corradi, la stessa gamba che finirà, poi, tra quelle di Matrix. E i due erano entrambi dentro l’area di rigore.

TERZO ERRORE – Il capolavoro, confezionato in collaborazione con Lanciano, arriva al 40′. Sul tiro di Ibrahimovic, Couto si lancia e colpisce il pallone di testa. Questa­ è l’unica cosa certa. E questo avrebbero dovuto giudicare sia Gervasoni sia il suo assistente, pessimo. Perché, come spiega Collina agli allenatori nella riunione di Fiumicino, gli accordi erano diversi: se il pallone fosse finito sulla mano o su un braccio dopo aver toccato un’altra parte del corpo, l’intervento sarebbe stato giudicato (giustamente) involontario. Quindi, se pure Couto avesse sfiorato il pallone con la mano, quest’ultimo intervento sarebbe arrivato dopo il tocco di testa. Nessun rigore. E, di conseguenza, nessuna espulsione.

ALTRI DISASTRI – La prestazione di Gervasoni è stata costellata da altri disastri. Di buono, nel non concedere il penalty per il contatto Julio Cesar-Corradi (prima il pallone) e annullare il gol di Cambiasso (offside). Per il resto, ha permesso (guarda caso) all’Inter un gioco duro, come dimostra l’entrata di Materazzi su Coly, più giocatore che pallone, ma nessuna sanzione. Ha lasciato che Ibrahimovic colpisse con una «gomitatina» Rossi alle spalle, nulla di grave, ma intervento gratuito non sanzionato. Il che ha permesso allo stesso svedese di pizzicare la guancia di Dessena dopo il rigore segnato. Un pizzicotto non rientra nei ­fatti di condotta violenta o gravemente antisportiva previsti dall’articolo 35 del CGS. Però….

Scritto da Edmondo Pinna del CdS

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