Totti 200 GOL giallorossi

Francesco Totti firma il suo 200 gol con la maglia della RomaDedicato a quelli che, an­cora oggi, si ostinano a definirlo un giocatore non decisivo. Dedicato a quelli che durante il Mondiale te­desco lo avevano definito finito. Dedicato a quelli che lo hanno eti­chettato come ro­mano illudendosi di offenderlo. Chapeau, France­sco Totti. Duecen­to gol con la ma­glia della Roma. Applausi. Strame­ritati. Perché pu­re gli ultimi due, quelli di ieri sera, non hanno fatto altro che confermare la totale sim­biosi tra questo campione e quella maglia giallorossa che per lui è co­me una seconda pelle.

State a sentire. E’ il minuto quat­tordici del secondo tempo, il Tori­no si sente ormai quasi in tasca la qualificazione ai quarti di finale di una coppa Italia che, invece, la Ro­ma vuole continuare a sentire sua. A metà campo compare la chioma bionda del capitano. Entusiasmo dei tifosi. Cambio. Esce Vucinic, entra l’idolo del montenegrino. Cambia tutto. Ci vuole un attimo. Questione di una manciata di se­condi. Ripartenza romanista. Per­rotta, Giuly, Mancini, la Roma va in vantaggio. I ventunomila e spic­ci paganti dell’Olimpico ( compli­menti a tutti) sembrano centomi­la. Il loro capitano, anzi un capita­no c’è un solo capitano, li ripaga subito. Basta un’al­tra manciata di secondi. Giuly si libe­ra sulla de­stra, il tiro­cross è raso­terra, Totti rincula, mette il piatto­ne destro e fa due a zero. Gol nu­mero 199, Roma qualificata ai quarti.

Ma non è finita perché questa al­l’Olimpico è stata una notte che ha dato torto, eccome se ha dato torto, a chi ha preferito le pantafole allo stadio. C’è giusto il tempo per ri­fiatare, poi eccolo lì ancora il capi­tano, Mexes viene preso per la ma­glia da Lanna in area di rigore, Dondarini non può che fischiare indicando il dischetto. Si presenta lui, come quel giorno al Mondiale contro l’Australia quando tutti gli altri azzurri guardavano dall’altra parte. Non è un rigore di quella impor­tanza, ma insomma lì su quel di­schetto c’è il pallone della rete duecento di una carriera che voi umani… Uno pensa: vuoi vedere che vuole festeg­giare il traguardo con quel cucchiaio che è diventato il pretesto anche per un fumetto della Disney? Errore. Perché il traguar­do dei duecento gol non consente distrazioni. E allora eccolo il de­stro che si sente il rumore in tribu­na, Sereni da una parte, pallone in rete proprio sotto quella Sud che comincia ad applaudire e non si ferma più. E’ una festa, di quelle che solo Roma sa regalare.

Tutto lo stadio si alza e applaude il suo campione. Lui saluta, felice come quando fece il primo gol con questa maglia, 4 settembre 1994, avversario il Foggia, un sinistro al­l’angolino per brindare all’inizio di una carriera straordinaria. Altri duecento di questi gol, campione.

Art. scritto da Piero Torri del Corriere dello Sport

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