Emerson Palmieri ha parlato in conferenza stampa oggi a Trigoria. Ecco le parole del calciatore:
Quali sono obiettivi per questa stagione? Sei spaventato per la concorrenza nel tuo ruolo?
“Sarà una stagione lunga, con molte partite. Il mio unico obiettivo è aiutare la squadra. La concorrenza è normale per un grande club e non mi fa paura. Tutti i calciatori in rosa hanno la qualità per farne parte ma l’obiettivo primario è quello di aiutare la squadra”.
Quanto ti ha insegnato il primo anno in Italia a Palermo?
“Il mio primo anno a Palermo mi ha insegnato tanto, a vivere e a conoscere l’Italia come paese e dal punto di vista calcistico. Ora sono qui e mi sento pronto per giocare: starà a me dimostrarlo sul campo”.
Gli esterni brasiliani sono noti per essere bravi ad attaccare e un po’ distratti nella fase difensiva: tu come ti senti da questo punto di vista?
“In generale tuti i brasiliani hanno questa fama: fantasiosi in fase offensiva con dribbling e giocate a effetto. Ma nel calcio moderno bisogna essere efficaci in tutte e due le fasi. Io faccio del mio meglio per curarle entrambe”.
Sei rimasto male per esclusione dalla lista Champions?
“È evidente che ogni giocatore vorrebbe giocare competizioni importanti come la Champions League ma capisco anche che sono un giocatore giovane e appena arrivato e ora sta a me dimostrare il mio valore per conquistare obiettivi importanti con lavoro duro e intenso
Hai trovato molte differenze nella preparazione tra Italia e Brasile?
“Sì ci sono delle differenze ma non così così significative. In Italia e in Europa si lavora più duramente ma già mi sono adattato e mi sento bene”.
Cosa non ha funzionato nella tua esperienza a Palermo?
“Io penso di aver fatto sempre bene: tutti erano soddisfatti di me, tifosi, compagni e allenatori. Posso soltanto ringraziare il Palermo e il suo presidente, perché senza quell’esperienza non sarei qua. Un infortunio che mi ha tenuto fuori 50 giorni mi ha danneggiato, ma nelle altre occasioni in cui ho giocato credo di aver fatto bene: se sono qui è perché ho dimostrato quello che valgo”.
Nel Palermo giocavi con il 3-5-2. Pensi di poterti trovare bene col 4-3-3?
“Il modulo tattico è indifferente. Con il Santos e con le giovanili del Brasile ho sempre giocato con la difesa a quattro, a Palermo ho imparato a giocare con la difesa a tre”.
Potresti descrivere le tue caratteristiche tecniche?
“Mi piace puntare l’avversario, dribblare, inserirmi in area di rigore, cercare il gol, fornire assist ai compagni. In generale sono un guerriero, mi piace lottare su ogni pallone”.
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