E’ lo scherzo che dura poco, è lo scherzo che poi tanto scherzo nemmeno è. L’Uefa, equivalente di una lobby corrotta dal Dio Denaro, come se le debacle arbitrali non fossero già sufficienti per un mondo cronicamente malato, infermo. Cieco. Tipo Moen in Napoli – Dnipro, tipo Ovrebo, tipo Hansson in Arsenal – Porto 2010, tipo i milleduecento lavoratori morti nei cantieri qatarioti in vista del Mondiale. Non è Uefa, ma la sostanza non cambia. E tutto muore in una censura che farebbe impallidire persino la Cina di Mao.
L’Uefa, che ciclicamente ristagna in un vortice di polemiche, discussioni, scandali.
Come oggi, 8 Maggio 2015. L’Olanda – sì, quella di Rotterdam – potrà schierare nella prossima edizione dell’Europa League una squadra in più oltre a quelle già qualificate, assieme ad Inghilterra ed Irlanda. Per Fair Play, dicono a Nyon. Lo stesso Fair Play della Barcaccia, sgretolata come sabbia dalla rabbia gelosa. La stessa indifferenza mostrata dal volto annoiato di Platini, perché infondo gli otto milioni di danni li pagheranno gli italiani. E solo loro. Tutti gli altri, se ne fregano.
Criticano.
Inveiscono.
Rimproverano.
Ma poi, voltano le spalle, attendendo una nuova vergogna. E tutto ricomincerà, è un circolo vizioso.
Il calcio ormai non è più calcio, la banana di gomma rivolta a Gervinho ancora rimbalza tra l’ignoranza e lo schifo del Feijenoord Stadion. A quanto pare, tre turni di squalifica del campo non bastano per uccidere la prepotenza di chi decide, di chi ordina, di chi smuove miliardi di euro. I soldi non sono niente, eppure sono tutto.
Quello che è successo a Nyon, pare una beffa; probabilmente non lo è. Ma solo un’ingiustizia verso chi questo sport, che inevitabilmente diventa cultura, lo ama. Cioè i tifosi. Cioè tutti coloro che gremiscono ogni Domenica uno stadio. Lo colorano. Lo riempiono di foga e grida. Ci ipotecano mezza vita dentro, e poi vedi questo scempio dell’Uefa. Non è l’Olanda il problema, anche l’Inghilterra piazzerà un’ottava squadra nella competizione europea. I vetri rotti dai tifosi del Tottenham – sempre a Roma – e gli scontri a Lille fra la polizia e gli ultras dell’Everton, evidentemente non feriscono.
Niente.
Apatia.
L’Italia non sarà l’esempio migliore, ma negli ultimi due anni ha portato rispetto a tutto e a tutti in campo internazionale. Eppure è dietro ad Olanda ed Inghilterra. Perché l’Uefa non paga i danni a Roma? Perché l’Uefa premia chi si rende colpevole? Perché l’Uefa prima condanna aspramente, poi si rintana nella sua Torre Eburnea e chiude gli occhi?
Perché infondo già quarantaquattro anni fa, Kubrik lo mise in scena: è la supremazia del Dio Denaro.