Un confronto sabato, uno scambio ieri ed un altro ancora oggi: Zdenek Zeman e la dirigenza Giallorossa stanno finendo le parole, a furia di parlare. Molte dichiarazioni di Zeman non sono mai piaciute alla dirigenza, come per esempio il continuo affrontare temi riguardanti lo spogliatoio di fronte alle telecamere, figuriamoci la conferenza di sabato. Ieri Baldini ha preso le distanze, dicendo anche: “visto il livello della rosa ci aspettavamo tutti dei risultati migliori”, segno che quest’anno il terzo posto era un obiettivo a cui la società credeva e anche fortemente. I risultati non sono arrivati, nemmeno un buon risultato nella gestione del gruppo, altro punto che ha molto deluso la dirigenza: Zeman a fine partita ha spesso criticato dei giocatori, apertamente, mai si è preso una responsabilità e molti dubbi sono sorti per la decisione di fare figli e figliastri di fronte alle telecamere.
Prima della conferenza di Sabatini e Torosidis, che avrà luogo alle 13, in cui si parlerà anche del tema-allenatore, il boemo parlerà con Fenucci, Baldini e il direttore sportivo. Un chiarimento, secondo molti, un confronto vero e proprio secondo altri. Secondo indiscrezioni, Zeman potrebbe addirittura presentare le dimissioni, ma sarebbe più che altro un modo per far uscire il boemo da signore, visto il clima teso.
Grande importanza avrà, in quella discussione, il tema del rapporto con la squadra. La dirigenza sa che il boemo ha fatto parecchi errori in tal senso. Se il boemo ammetterà di non avere in pugno lo spogliatoio o semplicemente se dirà di vedere scarso impegno (altra accusa dell’allenatore, che ieri Baldini ha corretto, parlando di “comportamento da sottoscrivere”).
Da fuori, sembra che Zeman sia un corpo estraneo alla Roma, a parte un ottimo rapporto con pochissimi calciatori. La società non ha ancora scelto niente, non ha ancora deciso di esonerarlo e questo confronto sarà determinante. Sicuramente, qualcosa a Roma è cambiato e, sicuramente, Zeman non potrà lavorare più “tranquillo”.
Contatti con altri allenatori ci sono stati, ovviamente, anche se, ripetiamo, la società aveva intenzione di arrivare a giugno e prendere uno fra Pioli e Allegri.
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