Jovetic è stato intervistato dal Corriere dello Sport in vista dell’imminente sfida di Roma-Fiorentina:
Domani all’Olimpico festeggerà le cento gare in viola. Pronto per regalare ai Della Valle un altro successo?
“Sono orgoglioso, è un motivo in più per fare bene. Troveremo una Roma carica che dopo lo scivolone di una settimana fa vuole recuperare il terreno perduto. Però ci siamo anche noi”
La Fiorentina di Prandelli non riusciva a battere le grandi. Quella di Rossi invece ha già battuto Roma, Udinese e Milan. Perché?
“Con Prandelli giocavamo bene e perdevamo sempre. Battere una grande ti dà grande fiducia. Superata la prima, abbiamo continuato sulla stessa strada”.
Lei è pronto anche per fare il capitano di questa squadra?
“Per me sarebbe motivo d’orgoglio, ma ne abbiamo già uno”.
E’ pronto a diventare il simbolo della Fiorentina?
“Sogno di diventare come Totti”.
Totti vuole restare in campo fino a quarant’anni. Lei?
“Magari anche uno in più. Giocherei a vita, ma quando non sarò più in grado di aiutare i compagni… mi sposterò”.
Le piace il gioco di Luis Enrique?
“Sì, è un bel modo di interpretare il calcio”.
Qual è il punto debole della Roma?
“Non lo dico, mi auguro che domani ne abbiano più di uno di punti deboli. Di sicuro ti concedono spazio e io cercherò di approfittarne”.
Lamela è il nuovo Jovetic?
“E’ un giocatore molto forte. Tira sempre, è cattivo sotto porta e nell’uno contro uno. E’ un po’ egoista, ma un attaccante deve esserlo”.
Osvaldo se ne andò perché si sentiva stretto dalla sua presenza?
“No, Osvaldo se n’è andato perché tra gli attaccanti c’era abbondanza. Voleva giocare di più. Ha fatto benissimo in Spagna e adesso a Roma è tornato più forte di prima”.
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