Luis Enrique è stato intervistato da Sky nel post-partita di Fiorentina-Roma:
Come si sente? Forse momento più difficile della sua giovane carriera.
“Grazie per il giovane, comunque mi sento male come qualsiasi giocatore della Roma vista la situazione.”
Primi due gol presi a difesa schierata e attacco con pochissimo peso. È convinto della scelta di giocare senza centravanti e senza Totti?
“Il primo gol è un rigore e condiziona la partita. Fin lì avevamo fatto la partita, poi su calcio piazzato la seconda rete e in quel momento s’è fatta difficilissima. L’atteggiamento è stato giusto, i giocatori hanno fatto tutto il possibile, non ho critiche da fargli.”
Si sente in grado di gestire questo momento?
“Noi allenatori viviamo queste situazioni, quando le cose vanno male si instillano i dubbi e allora noi dobbiamo essere pronti a reagire e andare avanti. È ovvio che non è facile.”
Ha incrociato i dirigenti?
“Sempre ci parlo.”
Sente ancora fiducia da loro?
“Sì.”
Prima degli episodi condizionanti, lei sente questa Roma tonica e psicologicamente attrezzata?
“Psicologicamente sì, ho i visto i miei voler fare il proprio calcio. Ma credo che questa partita sia stata condizionata totalmente dall’episodio del fallo di Juan. Risultato disastroso, ma i giocatori hanno fatto ciò che dovevano.”
La Roma in dieci ha comunque giocato, ma come spesso capita prendete gol su palla ferma. Non sarebbe il caso di lavorarci sopra?
“E’ vero, ma penso che il gol di Gamberini è più merito suo che colpa di Heinze. Preferisco parlare sempre bene dei miei calciatori. Oggi dopo la sconfitta sarebbe più facile prendersela con loro, la responsabilità è sempre mia, sono io il colpevole.”
Totti non poteva proprio entrare?
“Non è al 100%, ha avuto un infortunio e la settimana scorsa non s’è potuto allenare. Ho deciso che non poteva giocare titolare e dopo l’intervallo ho pensato che non sarebbe stato giusto farlo entrare con la squadra in dieci e sotto di due gol.”
Pensa che Francesco lo abbia compreso?
“Sono io il responsabile di chi gioca e chi no, dopo l’intervallo non mi sembrava logico farlo entrare.”