Tempi cupi per Claudio Lotito, dopo il derby perso di domenica sera e le critiche mosse un pò da tutto l’ambiente biancoceleste al tecnico Delio Rossi, reo di non aver schierato una squadra equilibrata, di aver lasciato fuori Foggia e di non aver letto bene la gara, arrivano le prime sentenze di primo grado richieste dai PM.Al processo in corso davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Milano, che vede imputati con l’accusa di aggiotaggio il presidente della Lazio Claudio Lotito ed il costruttore Roberto Mezzaroma, oggi il pm Laura Pedio ha chiesto ai giudici per i due la condanna rispettivamente a un anno e otto mesi e un anno e quattro mesi, oltre a 20.000 euro di sanzione pecuniaria per ciascuno.Il pubblico ministero ha sostenuto che c’è stata un’interposizione tra Lotito e Mezzaroma nell’acquisto il 30 giugno 2005 di un pacchetto di azioni della Lazio del 14,6%, detenute da Capitalia.Secondo l’accusa, le azioni sarebbero state acquistate solo formalmente da Mezzaroma, acquisto effettuato in realtà per conto di Lotito – ha detto il pm – che voleva evitare di apparire il vero acquirente perchè altrimenti la sua quota avrebbe sforato 30%, con l’obbligo di lanciare un’opa per l’operazione, cosa che a giudizio del pm Lotito voleva evitare.Lo scorso febbraio i giudici avevano respinto, ritenendola infondata, l’eccezione di incompetenza territoriale presentata dalle difese di Lotito e Mezzaroma, stabilendo che il luogo dove si è consumato il reato non può essere per legge che quello dove ha sede la borsa, cioè Milano.Lotito e Mezzaroma erano stati rinviati a giudizio nell’ottobre 2007.Dal maggio dello scorso anno, Lotito e Mezzaroma sono indagati dalla procura di Roma per ostacolo all’attività di vigilanza e dai magistrati di Milano per concorso in aggiotaggio in relazione all’acquisto da parte di Mezzaroma di circa il 14% di titoli della Lazio nella primavera 2005.Roberto Mezzaroma è il più giovane di tre fratelli, noti costruttori romani ed è anche zio della moglie di Lotito, Cristina.
