Rassegna Stampa | CorSport | Se la Roma questa sera si qualificherà, ci sarà un premio di 40mila euro ciascuno, come deciso da Unicredit su proposta di Montali.
L’iniziativa è partita da Gian Paolo Montali e i manager di Unicredit l’hanno subito avallata. Stasera la Roma si gioca una fetta importante della stagione. Il passaggio del turno in Champions potrebbe siginficare la svolta. Così quando il direttore operativo ha manifestato l’intenzione di fissare un premio per i giocatori, la banca ha dato il benestare. Per la qualificazione ai quarti di finale i giocatori riceveranno un premio del valore di quarantamila euro a testa, quasi ottanta milioni delle vecchie lire. L’importanza della posta in palio era già alta, ora lo è anche di più. La squadra di Montella parte dal 2- 3 dell’Olimpico e, come ha detto Montali, dovrà giocare «la partita perfetta»per passare il turno.
VICINI – Sono giorni decisivi per la cessione della Roma al consorzio americano che fa capo a Thomas DiBenedetto. La trattativa è giunta alle fasi conclusive, la firma del contratto definitivo avverrà in prossimità della scadenza del mese di trattativa in esclusiva, vale a dire il 17 marzo. Quindi si potrebbe anche slittare a subito dopo il derby, vale a dire agli inizi della prossima settimana. Il consorzio americano è rimasto composto di quattro soci: DiBenedetto, D’Amore, Ruane, Pallotta. C’è ancora incertezza tra i partner italiani che li affiancheranno. Unicredit metterà in campo tutte le proprie risorse per portare a termine questa trattativa.
FIDUCIA – Intanto ieri Antonio Muto, responsabile per il Centro Italia di Unicredit, ha parlato a margine di un’iniziativa nella sede delle Provincia di Roma. Dalle sue dichiarazioni trapela un moderato ottimismo sulla cessione agli americani: «Non è un risultato negativo in Champions League che può influenzare una trattativa di lungo periodo. La trattativa sta andando avanti come previsto, c’è la scadenza del 17 marzo e la strategia è confermata. Per Roma sarebbe un grandissimo orgoglio poter dimostrare che qualcuno all’estero ha fiducia in questa città» .
