Rassegna Stampa | Il Messaggero | Il Messaggero ha pubblicato una bella intervista a Marco Borriello, che ha parlato soprattutto della partita con l’Inter.
La gara di Milano ha comunque confermato che la Roma è una squadra forte…
«E’ stata la classica gara decisa dagli episodi. L’uno a zero è venuto con una giocata straordinaria di Sneijder, il colpo del campione che non puoi prevedere; il due a uno con un tiro di Eto’o che ha sorpreso Julio e il tre a uno con un rigore che è costato anche l’espulsione di Burdisso. Nonostante l’inferiorità numerica, siamo riusciti pure a rientrare in partita e a giocarcela fino in fondo. E non ho ancora detto niente del loro portiere».
Che cosa ha fatto Julio Cesar?
«Il fenomeno. Ha parato tutto. In ogni circostanza. Io ho provato a superarlo di piede e di testa. Niente. Ma lo conosco. Le sue parate portano all’Inter, in ogni torneo, almeno dieci punti in classifica».
Voi, invece, avete preso cinque gol: non le sembrano un po’ troppi?
«Quando siamo rimasti in dieci, contro un’Inter così attrezzata, è quasi normale subirne. Gli altri tre, l’ho spiegato, sono arrivati e non si sa come. Succede nel calcio. Mi tengo i gol fatti, non quelli subiti. Vedrete che non capiterà altre volte di incassare tutte quelle reti».
Sabato sera si presenta il “suo” Napoli all’Olimpico, secondo in classifica e lanciatissimo all’inseguimento del Milan. Voi non avrete nè Mexes nè Burdisso. Quanto rischiate, senza i due centrali difensivi, contro Cavani, Lavezzi e Hamsik?
«Sono due assenze pesanti, per il valore di Phil e Nicolas. Ma qualcosa ci inventeremo per fermarli. Staremo più attenti. Ma anche loro non possono star tranquilli».
La sfida è più importante per voi che per la squadra di Mazzarri. Non crede che sia l’ultima chiamata, almeno in chiave scudetto?
«Il girone di ritorno è appena cominciato, dobbiamo recuperare anche una partita. Contro il Napoli sarà dura. Ma noi vogliamo ripartire subito, dimostrando che la Roma c’è e non si arrende. Basta ripetere la bella partita contro l’Inter. A proposito, ma l’avete vista?