(BLOG AS ROMA – LA BOCCA DELLA VERITA – FORZA-ROMA.COM) – Per deformazione professionale, sono portato ad acquisire gli elementi relativi ad ogni singola vicenda, apprendendoli direttamente dai soggetti interessati, o, quanto meno, personalmente coinvolti. Per questo, da ieri, non faccio altro che scavare, con maniacale ostinazione, tra le parole offerte dalla dottoressa Sensi al Guerin Sportivo, cercando un appiglio che possa ancora supportare in maniera credibile l’ipotesi vendita. Arrivo alla fine dell’intervista e riparto da capo, ma niente; la conclusione è sempre la stessa: mi sa che da mesi ci accapigliamo sul nulla più totale… Aria fritta… Provo a dimostrarlo. Partiamo dall’attualità. E’ notizia di questi giorni la famigerata resa dei conti tra Italpetroli ed Unicredit, con la banca pronta ad allungare le mani sull’AS Roma, per monetizzate, nella maniera più efficace, le proprie spettanze, agevolando, si dice, il subingresso dell’imprenditore farmaceutico Francesco Angelini. Ne parli con Rosella Sensi e ti senti rispondere: "il nostro club trae spunto da ogni situazione per accumulare esperienza. Migliorando. Per questo abbiamo varato un Comitato tecnico che comprende la figura di Gian Paolo Montali. La Roma è in evoluzione, segue le nuove strade del calcio e le prospettive di diversificazione, che richiedono anche una crescita del livello dirigenziale. Ci stiamo preparando per il futuro, quando lo stadio di proprietà comporterà nuove politiche aziendali ". Il concetto è più chiaro di quel che sembra: "non ho nessuna intenzione di muovermi da qui…". Allora, rispolveri la vicenda Fioranelli, sottolineando come, ad un certo punto, sembrava tutto fatto. La replica del Presidente giallorosso è altrettanto eloquente: "è incredibile quanto credito abbiano dei rumors a volte privi di reale consistenza, anche dopo smentite pubbliche ufficiali. Ogni voce legata a situazioni più o meno reali ha avuto una sua evoluzione, dettagliatamente spiegata dai nostri comunicati". A questo punto, ti giochi l’ultima carta, quella della contestazione; se ne sarà accorta, immagino, visti i livelli di insofferenza raggiunti. E invece, anche stavolta, la fermezza del responso sconcerta: "anche se non mi vogliono, chiedo loro di amare la Roma e di non abbandonarla. Io non lo farò mai, soprattutto nei momenti difficili". A me non resta che domandarmi: dove vanno a nascondersi tutti quei giornalisti che ballano sul cadavere di un tifo stremato, narrando la favola a puntate del cambio di proprietà, quando, poi, viene fuori un’intervista di questo genere? Meditate gente, meditate….
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