E’ tempo di riflettere. Destro: perché sì, perché no

E’ uno dei temi più dibattuti fra i tifosi Giallorossi. Oltre ai soliti, sempreverdi, De Rossi e Totti da quest’estate c’è un nuovo tema spacca-tifoseria: Mattia Destro. Ci sono due fazioni, più una di mezzo, debole: la prima è quella per cui Destro sarà il bomber del futuro, della Nazionale e della Roma, e la tesi è portata avanti tramite i gol, tanti, segnati dal 22 della Roma. 14 gol nell’anno solare, 28 gol dall’arrivo in Giallorosso, in 64 presenze ma con un minutaggio scarso, il più basso degli attaccanti della Roma. I numeri vanno interpretati, si dice, ma sono un’evidenza che non si può ignorare, che piaccia oppure no. La fazione del “Destro è un pippone“, invece, risponde argomentando “ha il musone“, “è svogliato“, “non lotta“, “non è un bomber spaccaporte“. E se si presentano i numeri, la risposta è: “fa solo quello e non fa gioco“. Cosa non vera: i gol contro l’Atalanta nascono da giocate sue, post-play che hanno aperto la strada ai gol; stessa cosa contro il Parma: la punizione segnata da Pjanic è stata guadagnata da lui.

Quella di mezzo, invece, è quella del: “a segnare segna, ma è antipatico” e “buono, ma c’è di meglio”. E grazie. Esiste anche questo. In ogni caso, verosimilmente il giocatore non partirà a gennaio.

Tra i motivi per cui venderlo, c’è sicuramente quello legato alla scarsa adattabilità di Destro agli schemi di Garcia. Da sempre il tecnico della Roma preferisce utilizzare una punta dinamica, il famoso falso nueve, e questa tendenza penalizza Destro e gli attaccanti come lui, come fu per De Melo nel Lille. Nel 4-2-3-1, però, potrebbe trovare spazio, anche se ai danni di Totti.

Tra i motivi per tenerlo, però, che sono molti di più, c’è quello legato ai numeri di Destro, che nell’anno solare è uno dei migliori attaccanti della Serie A con 14 gol, come detto, con poche presenze. Numeri sul quale investire. Non tanti da costruire intorno a lui la squadra, forse, ma è il capocannoniere dell’era Garcia e questo andrebbe preso in considerazione. E’ giovane, 1991, e attaccanti della sua età, con così tanti gol all’attivo non è frequentissimo. Dovesse partire, ovviamente, andrebbe sostituito: con chi, però? Se si considera che Immobile ha segnato meno di lui, così come Benteke, con molti minuti in più a disposizione. Eppure, la piazza preferirebbe il belga. Perché? Con chi sostituirlo, in ogni caso?

Sono considerazioni che un tifoso può mettere da parte, ma sono pensieri e preoccupazioni che non possono sfuggire a Walter Sabatini, che ha puntato su Destro investendo 16 milioni di euro. Venderlo a meno di 20 non può esistere e già sarebbe poco.

Photo Credits | Getty Images

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