Editoriale. Niente paura e non facciamoci fregare: che nessuno lasci la Roma

A leggere i giornali (per cui lavorano, spesso, abili sceneggiatori di thriller…), la Roma sembrerebbe già out da questa Champions League e 7a in classifica. E invece, pensate, la Roma rimane con il destino nelle proprie mani in Champions League e seconda in campionato, sempre a distanza di tre punti dalla Juventus (i famosi tre punti…): nulla è da buttare. Anzi. Paradossalmente Aguero ha permesso che io dormissi più tranquillo, scacciando via i soliti rimpianti che da sempre accompagnano la mia vita da Romanista. In virtù della vittoria del Manchester City, qualsiasi risultato di ieri della Roma sarebbe stato ininfluente. Il problema, a mio avviso, non è stato il pareggio, ma il modo in cui è arrivato. Il giorno del sorteggio, la tifoseria della Roma era divisa in due gruppi: uno bestemmiava, l’altro diceva “non ce la faremo mai“. Perché, però? Perché siamo nel girone dei campioni di Russia, d’Inghilterra e di Germania. In Russia il Bayern Monaco ha vinto 0-1, su calcio di rigore, con tantissima fatica. Non è una passeggiata andare a Mosca, a -10° e vincere tranquillamente. Non lo è per nessuno. Il Manchester City starà anche passando un momento difficile, ma uno dei sogni del mercato della Roma ieri era seduto in panchina ed è quello il suo ruolo stagionale: si chiama Jovetic. E’ una squadra che ha Dzeko, Aguero, Milner, Navas, Silva, Tourè ed un’altra dozzina di fenomeni assoluti. E la delusione di tutti, di giocarsi la qualificazione all’ultima giornata in casa propria in questo girone, è davvero un paradosso. Il giorno del sorteggio avrei firmato per avere questo quadro. Siamo abilissimi, però, a distruggere tutto quanto. Siamo dei maestri. La Roma rimane la squadra favorita per la qualificazione agli Ottavi: il CSKA deve andare in casa del Bayern Monaco, mentre il City deve venire a Roma. Certo, io spero e mi auguro che il 10 dicembre lo Stadio sarà un inferno: se qualcuno deve andare a contestare o a criticare, se ne stia a casa e spacchi il proprio televisore, perché la Roma ha bisogno di altro, in questo momento.

La Roma che è in piena corsa su due fronti, e in uno dei quali fortemente penalizzata dagli arbitri, non ha ancora visto in campo il proprio undici titolare stagionale. Garcia non ha mai potuto giocare con la squadra costruita in estate, viste le numerose assenze. E’ una Roma a metà, che però sta lottando su ogni campo, fino alla fine. E personalmente sono orgoglioso dei miei ragazzi. Yanga-Mbiwa e Torosidis si sono fatti male perché stanchi e sovraccaricati di lavoro, come Keita e Florenzi nelle scorse settimane. Giocatori chiamati agli straordinari: il capitolo difesa ne è il più grande esempio. Stanno lottando tutti e ieri sbaglia chi si lamenta della prestazione, perché la Roma non ha giocato male. Compreso il gol subito, la Roma ha rischiato soltanto in due occasioni, andando vicina al gol per almeno 4 volte, compreso il gol. Purtroppo ieri Nainggolan, Ljajic e Florenzi non avevano molta “voglia” di segnare, ma la Roma ieri avrebbe potuto vincere 0-2, 0-3, e saremmo stati tutti entusiasti per la prova di forza. Ed il calcio è DA SEMPRE una questione di centimetri, pali, traverse e miracoli dei portieri avversari.

Ieri anche io, come voi, ho avuto da ridire sui cambi di Garcia: perché non è stato messo Destro, al posto di Gervinho? Con l’Atalanta i gol nascono da due sponde spalle alla porta, su un campo difficile. E ieri avrebbe potuto tenere qualche pallone. Perché ieri è entrato Strootman? E’ stato un rischio evitabile, quasi definibile come scelta arrogante. Con il senno di poi, però, siamo tutti allenatori, direttori sportivi, calciatori e via dicendo. Che NESSUNO lasci la Roma, che NESSUNO lasci la barriera intorno alla Roma: i ragazzi hanno bisogno di noi e non possono restare soli. A partire proprio da domenica, contro l’Inter: il tifo Romanista può e dev’essere l’arma in più di questa squadra.

Molti comunicatori stanno ribaltando la situazione: la Roma rimane padrona del proprio destino ed è una cosa assolutamente determinante. Non lasciamo, non molliamo di un millimetro.

Forza Roma.

PHoto Credits | AS Roma

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