Torniamo a parlare di calcio

(BLOG AS ROMA – TORNIAMO A PARLARE DI CACIO – FORZA-ROMA.COM) – Sono mesi che monitoriamo la Borsa dal tavolino di un Bar e prendiamo il caffé a Piazza Affari. Parliamo di calcio solo quando evitiamo accuratamente l’argomento Roma, mentre il nostro “cuore ultrà” arranca inconsolabile tra cifre, calcoli, studi di settore e lezioni di alta finanza.
La partita arriva spesso a disturbare il training dialettico sulle strategie aziendali; una fessura larga quel tanto che basta per infilarci un “Rosella Sensi bla bla bla…”.
Il risultato non esercita alcuna influenza; le bottiglie sono in frigo, ma nessuna coppa da alzare al cielo farà saltare i tappi.
Stasera si gioca una gara fondamentale per il futuro europeo della squadra e l’unico argomento che ancora tiene banco è lo Stadio di proprietà. Tra costruttori che speculeranno, politici che si scontreranno, cronisti che si interrogheranno, imprenditori che si appropinqueranno, oppositori che si cauteleranno.
Intontiti e sconquassati, proviamo a recuperare l’orientamento, sperando che i calciatori facciano lo stesso, evitando l’ennesimo ruzzolone.
Se andrà bene, domani mattina correremo in edicola; non si sa mai; magari qualche miliardario ardimentoso avrà avuto pietà di noi…
Se andrà male, giù tutto il repertorio: colpa della dirigenza; questa società è allo sbando; la Sensi ci rovinerà; Angelini sbrigati…
In ogni caso, non si discuterà della partita. Ormai non c’è modulo che tenga, formazione che ci esalti, giocata che ci gratifichi, campione che ci soddisfi.
Rimarremo ad accapigliarci ad oltranza, mentre a Napoli già staranno caricando i bagagli nel pullman, pronti a partire alla conquista della Capitale.
Altro giro, altra corsa; saremo diligenti nell’inserire il gettone, ma altrettanto puntuali nel calare il broncio.
E allora, non possiamo non prendere in prestito una frase del miglior Vasco Rossi per sintetizzare una realtà perlomeno disarmante: “qui si può solo perdere e alla fine non si perde neanche più…”. 

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2 commenti su “Torniamo a parlare di calcio”

  1. “Ormai non c’è modulo che tenga, formazione che ci esalti, giocata che ci gratifichi, campione che ci soddisfi.”

    No. Con l’allenatore che ci hanno ingaggiato non esistono moduli, con i giocatori che non ci hanno comprato non ci può esaltare la formazione attempata che schierano in campo ogni domenica, giocate esaltanti non ne vediamo da tempo e i campioni sono pochissimi ed immersi in un mare di mediocrità nel quale finiscono inevitabilmente per annaspare.
    Aggiungiamo che siamo già sicuri di chiudere la stagione con “zeru titoli” e che anche la solita coppetta Italia pare un miraggio… Si capisce subiti che non parliamo di calcio perché sarebbe una cosa a metà strada fra la tristezza e il pianto… Almeno le vicende societarie ci regalano un minimo di speranza.

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