Rassegna Stampa Forza-Roma.com – Miralem Pjanic ha svolto una lunga ed interessante intervista con il quotidiano La Stampa. Ecco le parole del calciatore bosniaco:
SU JUVE-ROMA
“Siamo al secondo anno con Rudi Garcia e conosciamo meglio il suo gioco, abbiamo cambiato poco anche nella rosa quindi il divario è leggermente diminuito. Con la Juve è sempre dura, ma possiamo darle più fastidio”.
SU MANCHESTER CITY-ROMA
“Quest ’anno punta a rivincere la Premier ed essere andati là sfiorando addirittura una vittoria ci ha dato la conferma che oggi siamo più forti. Giocheremo a Torino come a Manchester, per vincere pur essendo consci che un punto è comunque un buon risultato”.
SULLA SCONFITTA DELLA JUVE A MADRID
“Non ci pensiamo”.
SULLA CHAMPIONS
“Sapevamo che sarebbe stata più dura ma la società si è preparata dato che abbiamo 22-23 giocatori tutti di alto livello. Prima ancora del sorteggio pensavamo a passare il turno, nonostante un girone così difficile non è cambiato l’obiettivo di andare avanti. All’inizio ci davano tutti per sfavoriti e invece abbiamo cominciato molto bene”.
SE HA AMICI ALLA JUVENTUS
“Ho tanto rispetto di una squadra così forte, ma non ho amici”.
CHI AMMIRA DELLA JUVENTUS
“Andrea Pirlo dato che una classe immensa ed organizza la squadra meravigliosamente. Io spero che giochi”.(Nel mentre arriva il presidente James Pallotta che lo bacia in fronte affermando “Voi tutti dovete sapere quanto io ami questo ragazzo”.)
SU TOTTI
“Merita le attenzioni che gli stanno dando, forse potevano accorgersene anche prima non solo per le giocate ma per la persona che è. Aiuta tutti i compagni e non si nega mai ai tifosi. Non capiamo ancora e non ci rendiamo conto che perdita sarà quando smetterà col calcio”.
SE LA PRESENZA DI TOTTI LIMITA LA SUA LEADERSHIP
“No, assolutamente. Nessuno mi limita e io non mi trattengo, in campo i leader sono tanti e Totti, per l’età e per la straordinaria classe, è il riferimento di tutti noi”.
SE HA AMICI NELLA LAZIO
“Certo, sono amico di Senad Lulic anche perchè giochiamo insieme in nazionale. Questo è il calcio non la guerra: non giocherò mai nella Lazio ma finisce lì. A Manchester, dopo la gara, ho visitato Jovetic, Kolarov e il mio grande amico Dzeko cenando insieme. Così bisognerebbe fare”.
L’ARRIVO ALLA ROMA E’ STATO ANCHE PER LA CITTA’
“E’ una frase che hanno attribuito. Non sapevo nemmeno trovare Roma sulla cartina, volevo restare a Lione ma Sabatini mi telefonava dieci volte al giorno e mi sono sentito importante. Qui c’è un progetto che vogliamo portare fino in fondo ed è stata una grande scelta”.
CHE FA NEL TEMPO LIBERO
“Sto con mio figlio che sia chiama Edin, è la cosa più importante che ho. Lo vedo poco tempo perché giochiamo ogni tre giorni. Se riesco vado a fare shopping”.
SUI TIFOSI
“E i tifosi mi chiedono la foto o l’autografo ma va benissimo”.
SU ROMA
“Mi piace il Colosseo, è di una bellezza incredibile, grande come uno stadio”.
COSA ODIA DELL’ITALIA
“Gli stadi che sono orrendi, indegni per un calcio importante come quello italiano”.
CHE NE PENSA DI DINAMO ZAGABRIA-STELLA ROSSA DEL 13 MAGGIO 1990
“Ero un bimbo di un mese… So che avvenirono degli scontri fra polizia e tifosi della Dinamo. Secondo molti dà il via alla guerra dell’ex Jugoslavia”.
SULLA GUERRA IN BOSNIA
“Ne siamo usciti male. Siamo più poveri in tutti i sensi. Prima c’era lavoro, eravamo forti negli sport… Anche se c’era il comunismo ora siamo comunque più poveri. Mi piacerebbe se Boban mi raccontasse come andò quella volta”.
SE NE HA MAI PARLATO CON I GENITORI CHE FUGGIRONO IN LUSSEMBURGO
“Non ne parlo moltissimo. Per quelli come me, della mia età, le ragioni di quella guerra sono dimenticate. Abbiamo sempre vissuto con persone di etnia, cultura e religione diversa, siamo loro amic”.
DOMENECH VOLEVA CONVOCARLA NELLA FRANCIA
“Ho scelto la Bosnia perché è la mia terra anche se sono cresciuto lontano. Volevo dare qualcosa alla mia gente. Con i Mondiali ho dato una gioia a tutto il mio popolo e spero di tornarci”.
PER LUI CHE E’ MUSULMANO CHE RAPPRESENTA VEDERE GLI OCCIDENTALI DECAPITATI DAI GUERRIERI DELL’ISIS
“È una follia. È da musulmani sgozzare la gente? In nome dell’amore di non so chi? Quelli sono matti, si uccidono anche fra di loro ma non sono veri musulmani”.
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