E pensare che qualcuno ha storto la bocca dopo il suo arrivo, addirittura osando paragonare il campione di tutto ex Barça al buon Rodrigo Taddei. Fa ridere, sì, ora, ma sono le cose strane di questa città. Seydou Keita sembra giocare ad un altro sport: qualcosa di estremamente diverso dal calcio, in cui è maestro e non ha rivali. In Serie A è sprecato: nessuno riesce a togliergli il pallone senza fargli fallo, mentre lui crea il gioco della Roma e distrugge quello degli avversari, con una facilità improbabile. E’ abituato al doppio impegno come nessuno nella Roma della Roma, forse in Serie A, e si evince anche dal tipo di calcio di Keita: spesso il maliano rallenta i ritmi, passeggia, fa correre il pallone e raramente lo si vede correre palla al piede. Nainggolan sta faticando molto più di lui, così Pjanic, in questa serie ravvicinata di partite.
Considerando le momentanee assenze dei titolarissimi De Rossi e Strootman, possiamo tranquillamente definire “provvidenziale” la presenza di Seydou Keita in rosa, anche quando quei due saranno recuperati. Oro.
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