Mauro Esposito: “Sempre Forza Roma”

L’ex Cagliari, napoletano verace: "Pagherei per esserci contro il Napoli. E si deve giocare a porte aperte".

Mauro Esposito"Anche se sono napoletano dico ‘sempre Forza Roma’ e Roma-Napoli la vince di sicuro la Roma". Mauro Esposito (nella foto) ha scelto: la Roma. Non solo come squadra in cui giocare ma anche quella da tifare. A Torre del Greco, dove Esposito è nato 28 anni fa, non prenderanno bene questa ‘professione di fede’ nella settimana che porta al ‘derby del sole’.

Che una volta era una festa, e che invece da troppi anni si è trasformato in puntuale battaglia tra alcuni delinquenti travestiti da tifosi romanisti e altri da napoletani. Partita a ‘rischio 4’, il massimo, l’ha definita l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Ministero degli Interni, che ha invitato la Lega Calcio a ‘vietarne la visione’ all’Olimpico ai sostenitori azzurri. E non e’ detto che nelle prossime ore il divieto non venga esteso, dalla prefettura di Roma, anche ai romanisti non abbonati.

Esposito la pensa diversamente: "Va giocata a porte aperte – dice a SKY Sport – perché anche se sono tifoserie che non vanno d’accordo, si tratta di una partita di calcio fra grandi squadre e tifoserie eccezionali". Un appuntamento che lo scugnizzo giallorosso non vorrebbe perdersi: "Pagherei tanto per giocare questo Roma-Napoli. Non solo perché giocherei contro la squadra della mia città ma anche perché ho voglia di giocare e di fare vedere alla Roma il mio valore. Spero ci sia l’opportunità e se dovessi giocare ce la metterei tutta perché ci tengo veramente. Napoli e Roma si assomigliano, per il calore della gente e per le grandi tradizioni. Napoli viene dipinta in modo diverso rispetto a ciò che è, e mi dispiace che se ne parli male".

Da Zola a Totti passando per Maradona, il passato e il presente calcistico di Esposito, in un modo o nell’altro, rimandano a Napoli e a Roma, come se l’ex esterno del Cagliari fosse, in questo momento, il perfetto trait d’union tra le prossime avversarie in campionato: "Il mio modello? Dire Maradona forse è troppo ma quando avevo 10 anni mio papà mi portava a vedere il Napoli di Maradona, era il massimo. Zola mi ha insegnato tanto, nei tre anni che ho fatto con lui (a Cagliari, ndr), Totti spesso mi dice di non mollare, perché, prima o poi, il mio momento arriverà".

Dopo Manchester, Spalletti aveva assicurato a Esposito la maglia da titolare a Parma, poi un infortunio ha spezzato il sogno dell’esordio dell’ex rossoblù in giallorosso dal 1′: "Mi metto in gioco, voglio dimostrare di essere da grande squadra. Spalletti può vedere le mie qualità, che conosce, e non devo dimostrare niente. Devo solo impegnarmi, come ho sempre fatto, e metterlo in difficoltà. Quando ho deciso di venire a Roma sapevo che non avrei giocato sempre. Vestire questa maglia è bellissimo, anche se finora ho giocato solo spezzoni di partita".

Quello di Manchester sarebbe bastato per realizzare il suo primo gol in Europa, se la mira fosse stata più precisa: "Ho rivisto le immagini, era l’unico modo per calciare quel pallone". Martedì 23 arriva all’Olimpico lo Sporting Lisbona, un’ottima occasione per riscattarsi: "Dobbiamo vincere subito in casa".

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