Conferenza di Spalletti pre-Parma

La conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, a Trigoria. Il tecnico giallorosso parla della partita di domani contro il Parma di Di Carlo, in programma a partire dalle 15 allo stadio Tardini: "Sarà una gara difficile – le sue parole – ma noi vogliamo ripartire".

Contro il Parma sarà una gara molto importante. E’ un paradosso?
Diventa importante anche perché questa la dobbiamo giocare. E’ difficile andare a porre tutte le attenzioni su questa gara qui. E ce ne sarà bisogno perché loro sono una grande squadra. Le partite sono aperte a qualsiasi risultato, noi generiamo stimoli, però noi dobbiamo ripartire anche se il risultato può essere di qualsiasi tipo.
Esposito non si è allenato, ma è convocato.
Mauro si è allenato, ha un fastidio e per questo non ha partecipato alla partitina. Per quanto riguarda i ballottaggi, ce ne sono più di uno. Bisogna pensarci bene.
E’ tutto chiarito con Panucci?
Panucci parte alla pari con gli altri.
Si parla tanto di Mancini in questi giorni. Cosa ne pensa?
Secondo me noi stiamo facendo bene in generale. Poi può darsi che qualche volta Mancini avrebbe potuto dare di più ma sta dando un contributo al nostro Campionato che non vedo così disastroso pur avendo avuto una flessione nelle ultime partite.
Spalletti si sente sotto esame?
Il mio ruolo è quello di far parte di un gruppo e si prende quello che arriva ogni giorno. Se ho commesso degli errori, vanno dimenticati. Conta il futuro, mi impegnerò più di prima e cercherò di farne meno.
Esposito quanti minuti ha nelle gambe?
Secondo me, per quello che ho visto, può disputare tutta la partita. E’ chiaro che poi non è stato utilizzato in tutte le situazioni ideali e a qualcosa può andare incontro. Ci sono tante cose da valutare.
Dopo la sconfitta di sabato contro l’Inter, è possibile che la Roma scenda in campo nervosa?
No, vedremo una Roma vogliosa e stimolata. E, per quello che è successo, corretta in tutti comportamenti.
Vucinic come sta?
Sta bene e quando ha giocato ha fatto il suo dovere. Pizarro? Sta bene anche lui.
E’ infastidito per le critiche che sono arrivate?
No, per nulla infastidito. E’ chiaro che le nostre devono essere valutazioni obiettive. Nelle ultime partite non abbiamo vinto, ma abbiamo meritato la vittoria, per questo non serve andare a creare problemi. Continuiamo per la nostra strada, al di là di quello che si dice al di fuori.
La squadra è sgonfia?
La squadra ha avuto momenti nella partita che non è riuscita ad interpretare bene, ma in generale ha fatto quello che doveva. E sono sicuro che ci darà le stesse soddisfazioni degli anni precedenti.
Quindi non è una fase delicata?
Solo per i risultati, noi siamo tranquilli e i ragazzi lavorano sempre.
Quale può essere stato il problema nelle ultime partite?
Quando dai un metro di spazio a giocatori come Rooney o Trezeguet puoi prendere gol. E quando succede, cerchi di metterci ancora più attenzione. Bisogna vivere le situazioni con equilibrio, abbiamo anche avuto fortuna, l’importante che la squadra risponda in modo corretto.
Secondo lei il Campionato è solo Roma-Inter?
Io ritengo che il Milan sia dentro anche quest’anno. E’ troppo presto, c’è poco margine, il Milan è forte e sarà lì. La Juventus ha fatto vedere di essersi subito riambientata alla serie A. Era facile, ha giocatori di estrazione importante. Poi Ranieri ha lavorato bene, di conseguenza la ritengo una squadra in competizione per traguardi importanti.
In queste partite abbiamo visto una Roma giocare bene, ma la quantità di gol rispetto alle azioni create è bassa. Secondo lei è un difetto o solo un periodo poco felice?
La nostra squadra ha sempre creato molto e fatto diversi gol. Se si riuscisse a migliorare qualcosa, ne trarremmo giovamento. Questo, comunque, è più un periodo poco positivo. L’importante che la squadra non smarrisca la sua identità e giochi bene. Dobbiamo solo aspettare e le cose torneranno alla normalità.
Lei teme la troppa attenzione?
In un ambiente come Roma la troppa attenzione può diventare frenesia. Siamo, però, consapevoli di cosa fare e di come comportarci.
Come lo vede Mancini in questo momento?
Lo vedo tranquillo, probabilmente un po’ disturbato perché potrebbe fare di più.
Mancini a destra può garantire lo stesso rendimento?
Sì, perché lui è capace di tirare anche in diagonale e di essere pericoloso. Lo ha fatto vedere anche in precedenza di essere bravo a destra.
Vorrei tornare sulla questione Panucci. E’ tutto chiarito?
Per me è tutto chiarito, lo era anche prima. Mi sembra che abbia usato un’espressione poco appropriata dicendo dei panni sporchi. Se di panni bisogna parlare, a volte è meglio portarli fuori per evitare la muffa. Ora, però, i panni sono asciutti.
Può arrivare da lei una scossa per riprendere entusiasmo che appare un po’ scemato?
Come prima dicevamo che non ci doveva essere troppa euforia, ora non bisogna essere troppo depressi. La squadra è forte, anche se non arriva il risultato, la prestazione la facciamo. L’importante è non prendere per buona ogni situazioni e fare analisi più approfondite.
Secondo lei una squadra con Cicinho e un altro esterno, perderebbe equilibrio?
No, secondo quelle che sono le mie conoscenze, posso dire che Cicinho è bravo ad inserirsi. La nostra è una squadra che fa la partita, spesso i miei esterni si ritrovano a giocare con le spalle alla porta avversaria. Di conseguenza Cicinho è bravo a partire ed inserirsi. Se lo si mette nelle condizioni di dare le spalle alla porta, in una posizione più avanzata alla Taddei, lo si va a penalizzare. In condizioni normali Cicinho gioca terzino.
Cicinho con Mancini o Esposito, la ritiene una squadra sbilanciata?
Si può fare, debbono far male quando hanno palla loro. Cicinho per caratteristiche e fisicità, mi è sembrato comportarsi bene anche in fase difensiva.
Il ritiro prima delle partite in casa dipende dalla situazione di classifica?
Io i giocatori li conosco, non ho bisogno di fare le ripicchine. Poi si può anche tornare indietro.
L’Osservatorio ha fatto capire che la tifoseria romanista è sotto osservazione. La disturba?
L’ho detto più volte. Qualsiasi episodio di violenza, piccolo o grande che sia, va a disturbare i risultati e la crescita del club. Il calcio è una partita, è uno sport, nella nostra società riesce a mettere d’accordo tante persone. E’ l’unica ancora di salvezza, di conseguenza bisogna dare una mano e un contributo. L’episodio determinato da un cretino, ci sarà sempre. I cretini ci sono, perciò sarebbe meglio identificarli.

Condividi l'articolo: