Spalletti: “Roma-Juve partita di sentimento”

Sarà una gara molto stimolante. Va a toccare il sentimento, per i tifosi e per noi, gratta nel sentimento".
Spalletti alla vigilia della sfida con la Juventus sceglie di andare oltre il fatto strettamente tecnico – sportivo e premia i contenuti emotivi di una gara speciale.
Etimologicamente il termine sentimento va ricondotto al mero sentire, come intendimento fisico, capacità di percezione. Tendenzialmente, invece, il concetto ricalca uno stato d’animo, un’emozione, come l’amore, l’amicizia, la rabbia, la nostalgia.
Per questo, ci chiediamo se il Mister abbia semplicemente evidenziato come la gara di domani non richieda stimolazioni particolari oltre quelle insite nelle stesse aspettative dei calciatori, dei tifosi e di tutto l’ambiente, o, piuttosto, abbia voluto cogliere il lato romantico di una contesa che, soprattutto a ridosso degli anni ottanta, ha fatto la storia del calcio nostrano.
Accettando la prima ipotesi, tutto sommato, non ci si distanzia troppo da quelle dichiarazioni più o meno stereotipate, normalmente rilasciate dagli addetti ai lavori alla vigilia di gare particolarmente importanti. Per questo, noi eterni sognatori, preferiamo la seconda interpretazione.
Siamo tentati dall’idea di un allenatore passionalmente coinvolto nelle faccende di casa Roma, innamorato e conquistato, attratto e sedotto, implicato e compromesso, invaghito e incapricciato.
Ne abbiamo bisogno. Soprattutto ora che diventa facile mettere in discussione tutto, dalla società alla stampa, dal Capitano a Daniele, da Conti a Spalletti.
Abbiamo descritto il Mister poco interessato alla causa, demotivato, destinato ad andare via, se non subito, a fine stagione. Lui stesso, fino ad oggi, ha fatto poco per smentirci.
Poco, ma non nulla! “A me Roma piace e mi piace la Roma”, aveva dichiarato alla vigilia della partita col Kosice, rispondendo a chi gli chiedeva quali fossero i motivi che lo avevano convinto a rimanere nella Capitale.
Un primo tentativo di mettere a nudo l’anima, ben sapendo che solo così potrà garantire quella trasparenza di cui sentiamo un bisogno immane, in un’estate caratterizzata dal torbido di vicende che avremmo definito tragiche, se non fossero da ricondurre a quello che alla fine resta pur sempre un gioco.
Oggi il secondo passo verso una reazione di orgoglio che dovrà aiutarci a tornare grandi. Avanti così…

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