Gaetano Papalia, ex proprietario dei terreni a Tor di Valle, è stato intervistato a Retesport per parlare della situazione legale del terreno dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma:
SULLA SAIS, COSA STA ACCADENDO
“I tifosi della Roma possono star tranquilli, non ci saranno difficoltà dopo questo fallimento. Il contratto è antecedente al concordato, può essere revocato, ma non si tratta di un prezzo vile. Secondo me il senso di responsabilità prevarrà sul curatore fallimentare dato che il contratto offre risorse alla Sais almeno doppie rispetto alle richieste dei creditori. Faremo reclamo dopo il fallimento dato che la società non versava assolutamente in condizioni di insolvenza nei confronti di chi aveva presentato l’istanza di fallimento. Il concordato non è stato accordato per un vizio di forma, ma la motivazione del giudice resta debole ma provvedimento è inappellabile. C’è ottimismo sul reclamo. Nessuno si sogna di revocare un contratto nel caso in cui non c’è la possibilità di spuntare un prezzo più alto per la vendita dei terreni ceduti alla Roma. Così il curatore fallimentare darà esecuzione a questo contratto visto che sono state rispettate tutte le scadenze di pagamento”.
SE IL CURATORE POTRA’ FARE CHIAREZZA PRIMA DEL 14 DICEMBRE
“L’udienza è fissata per la verifica della consistenza della platea creditoria, i debiti della Sais non superano il credito che la società vanta nell’acquirente del terreno. Il concordato consisteva nel pagamento del 100% dei creditori, anche quelli non privilegiati. E’ una vicenda staccata da quella dello stadio, il percorso non verrà intaccato. Luca Parnasi ha fatto un lavoro importante, non credo sarà smantellato. La revoca del contratto non darebbe garanzie ai creditori”.
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