Che dire? La gioia di correre, la gentilezza ed il rispetto per questo sport, la tranquillità con cui critiche e giudizi, a volte cattivi, gli scivolino addosso: Gervinho è il lato bello del calcio. Molto criticato per la tecnica di base, ma fondamentalmente se a volte perde di vista il pallone e se a volte manca la porta da vicino è perché vorrei vedere qualsiasi altro giocatore a giocare a quella velocità. E non è solo rapidità di movimenti senza palla, ma anche e soprattutto con la sfera tra i piedi, lo rendono il giocatore più decisivo ed imprevedibile della Roma. Ieri ha spaccato la partita in due: prima affrontando sei avversari schierati, offrendo una palla non proprio pulita a Ljajic, ma di questo ne parliamo in un altro articolo, poi facendo ballare l’intero blocco difensivo del Verona, in area per il corner, per poi spostare la palla sul destro e freddando Rafael, portiere molto difficile da battere, oltretutto. Gervinho sa benissimo quel che fa, non lo fa per caso. Si diverte e fa divertire.
Agli esperti: “Gervinho ha i piedi storti“; “la Roma che intendo io non è quella di Gervinho“; “E’ un qualcosa in più che può andar bene per la stagione, se non ti indebolisci con la cessione di Osvaldo. Altrimenti non ha senso. In un Roma ideale, Gervinho non trova posto“; “a quei soldi è una fregatura“, and so on, tanti saluti da Gervais!