Editoriale. Attenti, vogliono buttare giù la nostra Roma

Quello che sta accadendo alla nostra Roma è davvero triste e disgustoso. Si cerca sempre di fare finta di niente, di dirsi che non c’è niente di malsano, ma il nostro calcio è così sporco, in ogni sua componente, e cristallizzato che qualsiasi moto di cambiamento viene quasi stigmatizzato, sicuramente distrutto. I tentativi sono quotidiani, anche nei quotidiani, sono evidenti e dovrebbero suonare come una chiamata alle armi per noi tifosi Giallorossi. Devo correggermi, però: sono così evidenti da risultare sottili ed infimi. Ci vuole grande abilità. Per esempio: pensate che sia facile riuscire a condizionare il pensiero dei tifosi tanto pesantemente quanto stanno facendo alcuni giornalisti in questi giorni? La Roma ha comprato Nainggolan, ha praticamente completato un acquisto che completa il centrocampo e lo rende uno dei migliori d’Europa ed il migliore in Serie A, eppure il messaggio che sta passando è il seguente: “Nainggolan alla Roma, quindi Pjanic sarà venduto“. E quindi i tifosi non si godono l’acquisto, non vedono che la società sta comprando in media un giocatore ogni tre giorni circa, non si godono un secondo posto “immeritato”, ma si sentono lanciati in un mondo alternativo, ipotetico, fatto di se e di ma, tutto nero e senza una luce in fondo al tunnel. Hanno fatto passare per giorni la cessione di Bradley come “obbligatoria”, per far quadrare i conti, perché servivano soldi, quando poi in realtà è stato il giocatore a voler andare via, con rammarico di dirigenza e allenatore. Nascondere la verità con tanta abilità è dono di pochi. Gli stessi che prima della firma in fondo al pezzo negli ultimi di dicembre parlavano di “annuncio imminente per il rinnovo di Pjanic“, con tanto di firma, oggi parlano di futuro lontano perché non c’è accordo economico. Ma come?

Attenti, quindi. Non abbassiamo la guardia. Sul campo la Roma è stata falcidiata, molto poco “sul campo” in realtà, e fuori dal campo il bombardamento mediatico è continuo, senza pietà per nessuno. Dai litigi di Ljajic con Garcia (mai verificatisi), de De Rossi che mugugna non si sa bene per cosa, da Pjanic che vuole andare via, da Destro che secondo alcuni giornali poteva andare in prestito alla Sampdoria o al Parma, da Gervinho che dopo il suo acquisto non convinceva Garcia (ricordate? E’ stato il top)…

La lista è, purtroppo, molto lunga. Noi, però, siamo qui. La Roma prima di essere una squadra è un modo di essere, di vivere, è un’idea, un sogno. Elmetto, scudo e testa alta: noi non ci spostiamo di un centimetro, non molliamo niente.

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