Con il clamore suscitato dall’acquisto di Nainggolan, l’arrivo del centrocampista d’attacco Leandro Paredes è passato abbastanza in secondo piano, anche perché il giocatore del Boca Juniors, come già spiegato, dovrà essere ceduto in prestito per i prossimi 6 mesi, non essendo tesserabile come extra comunitario.
Le recenti notizie lo danno alla Sampdoria fino a giugno.
Il giocatore, classe 1994, è considerato da molti la nuova stella del calcio argentino, degno di una maglia da titolare nella seleccion.
Nel novembre 2012 il periodico di calcio spagnolo online TodoBarcelona, paragonandolo al “miglior Kaka”, titolava:
“E’nato un crack in Argentina: Leandro Paredes”, dove crack in castellano significa stella, campione.
Da noi invece crack ricorda qualcosa di rotto, ed è quello che è successo al giovane attaccante nel 2013 dove ha sofferto una rottura del legamento del tallone sinistro a metà anno (fuori 3 mesi), e rottura del quinto metatarso del piede destro ad inizio dicembre 2013 (altri 90 giorni di stop). Niente di grave è chiaro, ma praticamente il ragazzo ha perso tutto l’anno passato.
A noi però interessano sapere le sue qualità del giocatore, seguito lo scorso anno anche dal Milan, e per questo dobbiamo rifarci al 2012. Nominato da Juan Roman Riquelme come “il mio erede”, quando ha potuto giocare ha dimostrato qualità invidiabili, dribbling, visione di gioco e soprattutto un gran tiro. Vedere per credere.
Paredes, numero 10 della nazionale under-17 e under-20 fino al 2013, non è stato però convocato per il Torneo Sudamericano Under 20 iniziato il 9 gennaio in Argentina, ed è stato definito dall’allenatore della nazionale under 20 Marcelo Trobbiani come “un buon giocatore, però molto discontinuo. A volte passano 20 minuti e non tocca una palla. E’ lagunero”, ossia paludoso, impantanato.
Non certo i migliori aggettivi per definire una futura stella.
Le critiche si sa, lasciano però il tempo che trovano, specialmente se si parla di un ragazzo di soli 19 anni, e l’operazione della Roma è, a mio parere, un ottimo lavoro.
Sabatini infatti si è assicurato il giocatore per 18 mesi, pagando il prestito solo 250.000 euro, dovendo poi decidere nell’estate del 2015 se esercitare il diritto di riscatto per 4,5 milioni di euro. Per chi non lo avesse capito “il fumante” ha messo a segno un altro dei suoi colpi da maestro: con un anno e mezzo di tempo “l’heredero” come è stato soprannominato al Boca Juniors, potrà dimostrare le sue qualità, prima alla Samp e poi con la maglia giallorossa.
Se davvero ci si trovasse di fronte ad un campione la Roma se lo assicurerebbe per una somma limitata, mentre se Leandro non si dimostrasse a livello la Roma avrebbe perso solo 250.000 euro.
Marco De Stefano
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