Continua la nostra rubrica speciale, interamente dedicata ai tifosi Giallorossi, i quali vengono intervistati e trattati come fossero degli addetti ai lavori. Questa volta, l’intervistato è un tifoso romanista che vive in Francia, francese di nascita, il nostro amico Antoine!
Per noi di Forza-Roma.com è importante il rapporto con i tifosi, dare loro spazio, e di volta in volta cercheremo di dare voce a tutti, anche a chi dall’altra parte del mondo fatica e non poco per vedere la Roma, per essere informato e via dicendo. La prossima volta, intervisteremo un amico che vive in Argentina…
Per oggi, però, leggete l’intervista ad Antoine!
Ciao Antoine! prima di iniziare, parlaci di te! Sei il responsabile del sito “cesololaroma.org”, sito tutto Giallorosso ma francese, ma curi anche la pagina “AS Roma Francophone” su Facebook: il tuo legame con la Roma è fortissimo! Come nasce?
“Tutto ha inizio nel mese di aprile 2001. Lo zio di mia madre ha vissuto a Roma, dove era un insegnante in una scuola cattolica (e lui aveva la cittadinanza italiana). Sono andato a vederlo con i miei genitori, e mi sono innamorato subito della città. Avevo 12 anni all’epoca. Ho avuto la mia prima maglia dell’AS Roma -sì lo ammetto, falsa- con il nome e il numero di Batistuta (ho esitato con Nakata, perche io ancora non conoscevo Totti). Al mio ritorno in Francia, ho iniziato a seguire i risultati dell’AS Roma il Lunedi mattina sul giornale. E’ stato durante la stagione 2004/2005, grazie a internet, che ho iniziato a seguire le notizie e partite della Lupa ogni giorno“.
Anche tu sarai rimasto ammaliato dallo strepitoso inizio di stagione della Roma di Rudi Garcia. Il tecnico è francese, come te: lo conoscevi? ti ha stupito? in Francia si parla molto della Roma?
“Essendo francese, già lo conoscevo. Garcia è stato in grado di sfruttare al meglio ciascuna delle sue squadre: Dijon (dove è salito dalla terza divisione ai primi posti della seconda), Le Mans (1/2 della Coppa Nazionale e prima parta della classifica con una piccola squadra) e Lille (con la coppia coppa – campionato e arrivare in Champions League). Molti grandi giocatori sono cresciuti sotto il suo comando. Non siamo rimasti sorpresi dal suo carisma e della sua capacità di gestire lo spogliatoio, ma, comunque, era impossibile immaginare un inizio di stagione così. I giornalisti, invece, erano piuttosto scettici quando ha firmato per l’AS Roma, in particolare con l’ambiente complesso intorno al club. Ma è vero che oggi si parla molto di lui in Francia. Non passa un giorno senza che un giornale o un canale TV parli di Garcia“.
La Roma è al momento prima in classifica, imbattuta e ad al momento troppo più forte degli avversari. Secondo te, a cosa può ambire questa Roma? Scudetto o solo Champions?
“La prima cosa importante è quello di garantire al più presto i primi cinque posti, per ritrovare l’Europa. Se questo è realizzato in fretta, la Roma avrà l’ambizione di avere per obiettivo di essere in Champions League. Come tutti voi, siamo stanchi di seguire il Martedì e Mercoledì la Champions senza la nostra Roma. Lo scudetto sarebbe magico, ma ad oggi è un bonus. Tuttavia, questo gruppo ha tutte le qualità (individuali e collettive) per lottare per il primo posto. Le prossime partite senza Gervinho e Totti daranno già una prima risposta sulla vera forza di questo gruppo“.
Che idea ti sei fatto di James Pallotta, il Presidente della Roma? Che ricordi hai dei Sensi, invece?
“James Pallotta dà una sensazione molto più umana e più vicina al club di Di Benedetto. Per me, un Presidente non ha bisogno di essere lì perché il club sia in grado di ottenere risultati, e in questa stagione lo vediamo. La chiave è che i suoi scagnozzi (Zanzi e Baldissoni) siano vicini alla squadra quotidiana. Se non è un intenditore di calcio, sa come gestire una società sportiva e ha esperienza con la gestione delle risorse umane. I Sensi lasciano un sapore misto. Nel senso che abbiamo vissuto grandi momenti (lo scudetto, l’epoca di Spalletti o la stagione di Ranieri), ma ci sentivamo di aver perso una visione a lungo termine. Come se l’obiettivo era quello di vincere a tutti i costi il più presto possibile. L’epoca di Rosella Sensi si è fermata con la fine di un tempo, dove c’era un gruppo di anziani con pochi giovani di qualità. Questo può essere la differenza con i proprietari americani, che cercano di perpetuare la squadra nel futuro. Ma solo il futuro ci dirà se funziona“.
Francesco Totti: cosa pensi del leggendario Capitano? Quest’anno sta facendo la differenza come poche volte negli ultimi anni, sempre tra i migliori. Mancherà per un mese: al suo posto Ljajic…
“Che dire di Francesco! Facendo quello che fa all’età di 37 anni è solo eccezionale. In Francia non ha una grande aura, perché qui la gente guarda prima di tutto quello che hai vinto. Tuttavia, molti concordano sul fatto che aver indossato una sola maglia nel corso della sua carriera è qualcosa di raro e di grande. Michel Platini, per esempio, ha detto domenica alla TV francese: “C’è uno che mi piace per il suo genio: è TOTTI. Penso che sia un grande giocatore che fa le cose come pochi, sull’anticipazione e la creazione. Lui è sempre stato li e lo rivediamo, adesso perchè la Roma vince passiamo in rassegna che è ancora grande”. Totti è un giocatore che, anche se i francesi non lo conoscono veramente, richiede rispetto.
Ljajic ha lo stesso profilo di Hazard, che Garcia aveva sotto il suo comando a Lille. Così si può facilmente immaginare il ruolo che avrà. Perà con la Fiorentina faceva la punta, quindi potrebbe anche sostituire Totti. Tuttavia, soprattutto nelle sue dichiarazioni ai media francesi, sembra che Garcia voglia usare Borriello come punta. Questo può in ogni caso essere il tempo di Ljajic“.
Cosa pensi di Walter Sabatini? Ceduti Marcos al PSG (a proposito, cosa se ne dice?) e Lamela agli Spurs: Roma prima e soldi freschi da rispendere. Un capolavoro!
“All’inizio il lavoro di Walter Sabatini era duro. E’ molto più difficile portare giovani talenti in un gruppo che non ottiene buoni risultati. E’ molto facile dire che la colpa è sua, mentre faceva quello che volevano i proprietari. Tuttavia, ora che i risultati ci sono, saranno in grado di costruire una squadra forte con giovani talenti che hanno il tempo per l’integrazione. Personalmente, ho sempre avuto una visione economista. Ero fiducioso che le partenze di Marcos e Lamela sarebbero servite a migliorare la quantità e la qualità di questa rosa, che aveva molte lacune, soprattutto in termini di esperienza. Pero possiamo deplorare non avere Marcos e Lamela in questo gruppo…ma era certamente un prezzo da pagare.
Marcos attualmente si distingue come titolare al PSG e i tifosi francesi già hanno capito il suo talento. Questo è più complicato per Lamela in Inghilterra, con un calcio più fisico, dove la concorrenza è molto dura. Quanto sarebbe bello vederli di nuovo in futuro con la maglia giallorossa“.
Quanti Romanisti ci sono in Francia? Come si comporta questa comunità Giallorossa? Vedetele partite insieme?
“Paradossalmente, i Romanisti in Francia non sono molto numerosi. Prendendo la nostra pagina su Facebook (“AS Roma Francophone”), solo 3.000 fan su 37.000 sono Francesi. La maggior parte dei francofoni è dal Maghreb (Algeria, Tunisia e Marocco), con circa 15.000 fan. La lingua francese è parlata ovunque nel mondo, così abbiamo il vantaggio di avere tifosi ovunque. Questo ha lo svantaggio che rende più difficile raccoglierci. C’era a Parigi la “Brigata Parigi”, riunita in un bar nella capitale francese per seguire le gare, ma nessuna vera organizzazione come i diversi “Roma Club” (che richiede tempo e denaro. Però, abbiamo la nostra comunità (attraverso il nostro forum), e andiamo abbastanza regolarmente a Roma per seguire la squadra in piccoli gruppi. Attualmente, due della nostra comunità francese fanno i loro studi a Roma“.
Grazie Antoine e sempre forza Roma!