Adesso c’è chi fà luce sulla vicenda As Roma-Fioranelli mettendo in chiaro che alla Sensi non è mai pervenuta un’offerta del gruppo Fioranelli alla data odierna. Mediobanca stà facendo le proprie valutazione ma soprattutto cercare assieme alla As Roma le soluzioni per la gestione del debito di Italpetroli nei confronti di Unicredit.
(Il Sole 24 Ore) – Non è riuscito a comprare l’As Roma. Nè – stando alle dichiarazioni della famiglia Sensi – ha presentato un’offerta di acquisto del club di calcio. Eppure il loquace Vinicio Fioranelli, con le sue avances a mezzo stampa un effetto lo ha ottenuto, quello di far raddoppiare il prezzo in Borsa della Magica in poco più di un mese. Le indiscrezioni sulla stampa su una possibile offerta di 210 milioni di euro della misteriosa cordata "svizzero-tedesca" guidata dall’ex procuratore di calcio, vicino a Sergio Cragnotti, ieri hanno infuocato le azioni giallorosse. Dopo un’apertura a 1 euro e una sospensione il titolo ha guadagnato fino al 12,3% a 1,022 euro, il prezzo più alto quest’anno. Alla fine il prezzo di riferimento è stato 0,9705 euro, +6,65% rispetto a venerdì. La Consob ha chiesto alla famiglia Sensi, che controlla la società attraverso Italpetroli, il solito comunicato di precisazione, in cui si conferma che ci sono contatti, ma l’interesse di Fioranelli non si è concretizzato in una vera offerta. "Compagnia Italpetroli ed il proprio advisor finanziario Mediobanca – dice la nota della società – stanno attualmente verificando la concretezza dell’interesse a suo tempo rappresentato dal Signor Fioranelli, in nome e per conto di una società di diritto svizzero, ad acquisire il pacchetto di controllo dell’As Roma, nonchè la capacità economica di tale società. Pertanto, le notizie diffuse dagli organi di stampa devono ritenersi prive di ogni fondamento". Tra indiscrezioni pilotate. smentite, piroette di Borsa, la partita a poker è in pieno svolgimento. Rosella Sensi, la maggiore delle tre sorelle, ciascuna azionista con il 17% di Italpetroli, mentre il 49% è del grande creditore UniCredit, ha deciso il 29 maggio di mettersi sotto la protezione di Mediobanca, presieduta da Cesare Geronzi. E’ il banchiere che guidava Capitalia-Banca di Roma quando Italpetroli ha avuto ampio accesso al credito bancario, oggi fonte di tensione con Unicredit, che preme perchè la riluttante Rosella ceda la Magica e rimetta i debiti. A fine 2007 il gruppo Italpetroli era esposto per 365 milioni verso le banche, il grosso (277 milioni) verso Unicredit. Sono i debiti verso l’ex Capitalia di Geronzi, che nel 2007 si è fusa con Unicredit.