E adesso? Juan. E di corsa pure. Dopo aver sofferto il danno della partenza di Chivu, insomma, sarebbe troppo sommare la beffa del mancato accordo con il difensore brasiliano, che la Roma ha in pugno da sei mesi ma con cui in realtà è ancora in attesa di formalizzare un accordo scritto, l’unico giocatore tecnicamente in grado di sostituire il transfuga senza scontentare i tifosi e soprattutto Spalletti, di cui peraltro non si conoscono ancora reazioni ufficiali. E proprio ieri, con sospetta tempestività, il Siviglia si è fatto sotto, proponendo al brasiliano un quadriennale a più di due milioni di euro l’anno. Il procuratore di Juan, Alessandro Lucci, ha informato il plenipotenziario del Bayer Leverkusen Rudi Voeller della possibilità spagnola e insieme hanno preso atto dell’ambiguo silenzio della Roma proprio il giorno dopo il naufragio della trattativa per il rinnovo di Chivu, teoricamente l’unico ostacolo che restava alla definizione dell’accordo. Tecnicamente, l’affare è semplicissimo: basta versare alla società tedesca l’ammontare della clausola rescissoria (intorno ai sette-otto milioni di euro) e convocare Lucci in sede per la firma del contratto, che il giocatore ha dato la delega a sottoscrivere anche ad una cifra inferiore ai due milioni di euro all’anno. Finanziariamente, i vertici della società giallorossa hanno già dato a Pradè il benestare per l’operazione. Ma è un fatto che fino a ieri sera né Voeller né Lucci hanno ricevuto segnali da parte dei dirigenti romanisti. Il Siviglia, ovviamente, vuole una risposta entro pochi giorni, al massimo una settimana: entro questi sette giorni, insomma, la Roma dovrà risolvere l’impasse. A Trigoria sono ottimisti, ma il silenzio di ieri è suonato strano un po’ a tutti gli operatori di mercato. Alternative tecnicamente altrettanto autorevoli non ce ne sono: bocciati Felipe e Dainelli (eventualmente trattati solo per rinforzare la panchina), non presi in considerazione elementi statici o ritenuti poco adatti al campionato italiano come Mertesacker e Naldo, troppo costoso e giudicato poco opportuno il ritorno di Samuel, troppo giovani o inesperti altri fanciulli di belle speranze sparsi tra Olanda e Francia. La Roma, insomma, vuole solo Juan, deve solo sbrigarsi a chiudere.
Da Il Romanista