Juan parla alla Gazzetta dello Sport dopo che in settimana il difensore brasiliano si è legato alla Roma fino al 2013. Juan ha voglia di vincere con la Roma e la scelta di rimanere è stata dettata anche da un ambientamento che sia Juan che la sua famiglia hanno trovato a Roma.
Perché ha scelto di legarsi alla Roma fino all’età di 34 anni?
"Il motivo è semplice: a Roma io e la mia famiglia ci troviamo bene. La Roma è un grande club, che quest’anno ha avuto una serie di problemi, su tutti gli infortuni. Il mio obiettivo è tornare presto in Champions e vincere qualcosa".
Il suo nome è stato accostato anche al Milan.
"Il Milan è un grande club, ma anche la Roma è una società importante. E aggiungo: voglio ringraziare la famiglia Sensi che mi ha dato fiducia anche dopo una stagione in cui ho giocato poco per gli infortuni".
Solo colpa degli infortuni se la stagione è andata male?
"Gli infortuni sono stati determinanti. Non siamo mai riusciti a essere al completo, soprattutto nelle gare decisive. Il simbolo della stagione è Totti che gioca con il tutore contro l’Arsenal. Ma penso anche alla partita con la Juventus, con sei giocatori della Primavera in panchina".
Infortuni frutto di una preparazione sbagliata?
"Mi riesce difficile credere che sia la questione infortuni sia legata solo alla preparazione. Questo staff ha lavorato a Roma quattro anni e solo nell’ultima stagione è sorto questo problema. Io credo che la cosa migliore sia fare un esame di coscienza generale perché quando le cose vanno male le responsabilità devono essere condivise da tutti".
Spalletti è stato lo Spalletti di sempre, o è sembrato più distratto?
"È stato solo più nervoso perché quando i risultati non arrivano un allenatore si ritrova nell’occhio del ciclone".
Errori sul mercato, allora?
"La Roma è una squadra competitiva e a mio avviso lo sarà anche la prossima stagione. Servono un paio di rinforzi, ma la base è ottima".
Totti ha chiuso bene una stagione difficile.
"Totti è come Ronaldo: appartiene alla categoria dei giocatori speciali. Ha qualità tecniche e umane fantastiche".
I sogni di Juan?
"Provare a vincere qualcosa con la Roma. Superare le cento presenze con la nazionale brasiliana. Il titolo mondiale del 2010 in Sud Africa".