Ci sono molti motivi per cui Leandro Castàn non andrebbe ceduto, a partire dal carattere e dall’agonismo che mette in campo in ogni singola gara. Sarebbe poco intelligente rivoluzionare la difesa dopo aver completato i due ritiri, dopo aver fatto affiatare il duo difensivo composto dal brasiliano e Benatia, considerando che ormai il numero 5 Giallorosso si è ambientato, conosce la lingua e, cosa abbastanza importante, è l’unico mancino della rosa. L’anno scorso con Zeman ha giocato bene nonostante il calcio zemaniano fosse tutt’altro che a lui congeniale, crescendo poi con Andreazzoli che giocava con una difesa più bloccata, a differenza del parigino Marcos che ha reso più con la difesa alta che con la difesa bassa vista nella seconda metà di stagione. Se le situazioni di Osvaldo e Borriello sono chiaramente delineate, quella di Leandro Castàn non è ancora definita, ma sicuramente Sabatini dovrebbe pensarci almeno qualche notte in più. C’è la classica leggenda metropolitana secondo cui “Garcia ha bisogno di difensori veloci“, ma non c’è niente di più falso: Bèria, Rami, Baša e Chedjou, nessuno di loro era veloce, anzi, e sinceramente non mi pare neanche che Castàn sia così lento. Nessun problema, comunque, tanto si sa che i giornalisti sportivi italiani non fanno cronaca ma letteratura. Credo fortemente che questa sia una cessione da non fare, anche perché niente e nessuno può garantire, eventualmente, che Chiriches, o chi per lui, sarebbe in grado di sostituirlo, di ambientarsi subito e di fare bene. La smania non ha mai portato a nulla di buono. Per ora è stato fatto un ottimo mercato in entrata, ora bisogna fare quello in uscita, perché 30 giocatori sono troppi. La difesa, però, non la toccherei: bisogna dare continuità, in qualsiasi reparto è vero, ma soprattutto alla difesa. Lui ha voglia di restare, ha rifiutato offerte dal Brasile ed indossare quella fascia, in amichevole, gli è piaciuto molto, si sente parte della rosa e lui e Benatia hanno detto più volte che il valore della loro coppia si vedrà sul campo. Serve gente motivata, gente con le palle, come direbbe qualche allenatore, dei leader. E Castàn è proprio uno di questi, oltre ad essere un signor difensore. Merce rara, di questi tempi, soprattutto se le altre squadre si rinforzano con Ogbonna, Novaretti e Silvestre: buoni giocatori, ma lontani dal livello di Castàn.
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