Bruno Conti, ambasciatore della finale Champions League 2009, nonchè direttore tecnico della As Roma parla dell’evento a Uefa.com. Nelle parole di Bruno Conti un pizzico di rammarico per quello che i tabloid inglese da qualche giorno hanno affibbiato alla città di Roma, definita la città delle coltellate. Conti, che ha vissuto praticamente tutta la carriera con la maglia della Roma, crede che la capitale possa offrire qualcosa di unico. "Roma è speciale, l’atmosfera è speciale…Penso sarà una finale molto emozionante, Roma ospiterà tutti i tifosi nel modo giusto". Come Conti, che ha aiutato l’Italia a vincere il Mondiale FIFA nel 1982, anche Roma è abituata alle finali. Lo stesso Conti ha perso una finale allo Stadio Olimpico nel 1984, quando il Liverpool ha vinto la Coppa dei Camponi ai rigori contro la Roma nel suo stadio.
Gli anni seguenti non hanno cancellato i ricordi di Conti di quella finale, decisa soprattutto dal portiere del Liverpool Bruce Grobelaar e dalle mosse delle sue ‘gambe a spaghetto’ durante i tiri dal dischetto. "E’ stata una notte triste", ha ricordato il 54enne "Sia noi che il Liverpool abbiamo giocato bene, quindi perdere alla fine ha lasciato un retrogusto amaro. Dopo la sconfitta negli spogliatoi quasi nessuno ha parlato, c’era solo un grande senso di delusione. Detto questo, è stato un momento molto emozionante per l’atmosfera che c’era allo stadio e non ci sono stati incidenti, tutto è andato avanti tranquillamente, ed è stato molto importante".