Editoriale. Roma, che peccato, ma non è tutto da buttare. Ora una reazione

Che peccato” è l’espressione ricorrente del tifoso romanista; una frase che ripetiamo almeno una decina di volte a stagione. Peccato per l’occasione persa, ma si dovrebbe parlare di “occasioni”, perché questa Roma, ahinoi, ha cominciato a perdere punti importanti fin dall’inizio della stagione e non mi riferisco, ovviamente, alla sconfitta contro la Juventus dell’andata. Il problema della Roma è stata la pessima stagione giocata contro le piccole o medio piccole: la Roma ha perso punti quasi contro tutte le ultime squadre in classifica. E’ anche vero che ad inizio stagione la Roma non sapeva pareggiare e molti punti avrebbero fatto comodo, ma se la Roma iniziale era bellissima per il numero di gol segnati, era anche molto dolorosa e brutta per quelli subiti. La Roma al momento è sì, sopra la Lazio, ed ha quindi compiuto la rimonta che volevamo, ma è una rimonta inutile, perché noi volevamo che la Roma superasse la Lazio 5a in classifica. E così non è stato.

Sinceramente, non ritengo questa stagione “fallimentare”, perché la squadra è in corsa per un trofeo importante e per un riconoscimento ancor più importante e perché mancano ancora 5 partite dopo le quali la Roma non dovrebbe avere troppe difficoltà nel finire sopra l’Inter, campionato. E’ vero, ci sono tre gare difficili, contro Fiorentina, Milan e Napoli, ma sono quelle che fra queste 5 spaventano meno. E’ una Roma giovane, che si sente bella ed è quindi discontinua oltre che “sbruffona”, perché OGNI partita si vince sul campo. Sarebbe sbagliato andare a vedere la gara dei singoli dopo la partita di ieri, perché si salverebbero in pochissimi e sarebbe una strage. La Roma prima non era né gruppo, né squadra: ora è gruppo, ma non è ancora squadra. E per questo sarà FONDAMENTALE non operare un’altra rivoluzione a giugno: in Serie A non servono campioni, o stelle, per competere per i primi posti, ma serve forza e tenacia. E la Juventus è l’esempio più lampante della situazione della Serie A. Addirittura l’Inter ne è una dimostrazione. La dirigenza dovrà essere ferma e brava nell’esaltare le eccellenze di questa squadra e di rinforzare i punti deboli. Facile a dirsi, meno a farsi, ma sarà compito di Baldini e Sabatini.

Non capisco chi fa lo schizzinoso con la Coppa Italia: mi sono perso qualche trofeo vinto? mi pare che la bacheca della Roma non sia così piena di trofei da poter dire, dopo un eventuale trofeo vinto: “Stagione fallimentare”. Perché leggo anche questo. Ed è evidente che dietro queste parole ci sono interessi. E’ INDUBBIAMENTE VERO, che quest’anno la Roma avrebbe dovuto e potrebbe fare di più, perché io sono sinceramente convinto che la Roma quest’anno abbia la rosa per puntare in alto, ma sono mancate delle cose e questo è evidente. Ritengo sia stupido parlare di stagione fallimentare, visto che la Roma non arrivava in finale dalla stagione 2009/2010 ed è sicuramente una buona notizia per il processo di crescita della Roma, oltre ad essere un fatto.

Settimana prossima giochiamo contro il Siena, anche questa squadra è in estrema difficoltà e rischia seriamente di andare in B: abbiamo già regalato punti a Pescara e Palermo, forse sarebbe il caso di chiudere le porte a queste iniziative degne delle migliori ONLUS. Vogliamo una reazione, una squadra ferita, rabbiosa e vogliosa di portare a casa i 3 punti. Apprezzabile il fatto che la squadra dopo uno schiaffo dia tutto in campo, ma se le partite durano 90′, perché non sfruttarli tutti? starà anche ad Andreazzoli “caricare” i giocatori. Serve una Roma sempre viva ed arrabbiata. Da qui, fino alla fine.

Photo Credits | Getty Images

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