Alessandro Daffina, amministratore delegato di Rothschild Italia, ha spiegato ad Insideroma.com com’è nata la cessione della Roma agli americani. Ecco alcuni passi dell’intervista:
“Ritengo incedibili le squadre italiane, perché costruite su piedi di argilla. Hanno strutture di ricavi che non stanno in piedi, così come a livello di costi, e lo Stato, che dovrebbe in qualche modo creare delle condizioni di sviluppo, non ti aiuta. Livelli di tassazione più alti di altri Paesi, non ci sono tutele sul fronte del mercato del merchandising, per non parlare dei problemi di ordine pubblico più marcati rispetto ad altri Paesi. C’è sempre un clima poco piacevole. All’Allianz Arena, invece, impianto straniero, è un gioiello di tecnologia e di comfort. Quasi ti vergogni di essere italiano. Abbiamo pensato di venderla solo a stranieri, assolutamente. Questo aspetto è stato anche un motivo di scontro con Rosella Sensi, perché secondo me una squadra di calcio non può essere nelle mani di una famiglia, in un contesto dove non ci sono ricavi e la struttura dei costi è fuori controllo. Mentre sondavo il terreno, ho sperato di far interessare qualche gruppo d’imprenditori italiani ed alla fine qualcuno, secondo me, non farò nomi perché è antipatico, qualcuno che poteva andare avanti c’è stato, ma poi non ha proseguito perché si sarebbe esposto troppo con i calcio e per paura di rimanere con il “cerino in mano”. Si sono fatti indietro per paura della lievitazione dei costi, di spendere un sacco di soldi e poi dall’impossibilità di passare la proprietà ad un altro soggetto“.
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