Conferenza stampa di mercoledì per Daniele De Rossi in vista del derby di Roma, sabato infatti è in programma allo stadio Olimpico la stracittadina della capitale, il centrocampista giallorosso si confessa dinanzi ai giornalisti su scelta della As Roma per parlare del derby, la Lazio in crisi, un momento delicato della Roma per quanto concerne il raggiungimento del quarto posto, utile per la qualificazione alla prossima Champions.
Che effetto fa dover giocare un derby dopo quello che è accaduto in Abruzzo. Non era meglio interrompere il campionato?
“Il clima è surreale, ho visto scene da film. Sicuramente è la tragedia più vicina e più clamorosa che io ricordi da quando sono nato. Sono rimaste coinvolte città e paesi, che ora sono devastati. Parlare di calcio rimane difficilissimo e anche fuori luogo a volte. Non so se era meglio bloccare il campionato, non dipende da me. Sarebbe stato un gesto, ma queste sono tragedie che vanno al di là del campionato. Il ricordo di questo dramma non deve svanire in una settimana”.
La Lazio arriva al derby in piena crisi, la Roma deve vincere per forza per sperare nella qualificazione alla Champions. Chi arriva meglio a questa sfida? Come la vivi? Spesso si dice che il derby lo senti troppo.
“Se non fosse per il terremoto in Abruzzo, sarei arrivato al derby molto tranquillo. Prima non la vivevo con la serenità giusta e poi in campo si vedeva. Il gol lo cerco molto meno di quello che possa sembrare, cerco di più la vittoria perché è una partita alla quale tengo molto. La Lazio è nella stessa condizione nella quale eravamo noi all’andata. Quindi non mi fido delle crisi, soprattutto nei derby, perché possono ritrovare energie unendosi e facendo gruppo. Come poi hanno fatto andando in ritiro. Se noi pensiamo di puntare sulla loro serie negativa sbagliamo di grosso. Nel derby non ci sono mai favoriti e l’ultima sfida con la Lazio lo ha dimostrato. Dunque dobbiamo stare ancora più attenti”.
Hai dei rimpianti per questa stagione? Vi è mancato qualcosa?
“E’ mancato più di una cosa e lo dice anche la classifica. Sicuramente gli infortuni hanno condizionato questa stagione. Un pizzico di fortuna in più, e non è un alibi, poteva esserci. Abbiamo perso la Supercoppa ai rigori, la Champions League ai rigori, abbiamo perso tante partite in condizioni di emergenza totale. Non è filato tutto liscio, ma noi ci abbiamo messo del nostro, soprattutto all’inzio. Siamo capaci a fare le rimonte, però poi dopo non è mai facile arrivare in alto quando parti con dieci dodici giornate di ritardo”.
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