La prova del nove

Vincere la gara con il Bologna è stata per la Roma una boccata di ossigeno di fondamentale importanza. La necessità di conquistare punti all’Olimpico, la Roma non vinceva dalla gara in casa contro il Siena, anche lì il caso ha voluto che Totti fosse in campo, dopo la sosta è l’unica via da imboccare per riiziare nel migliore dei modi la rincorsa al posto Champions. Spalletti ha avuto dalla Roma, nella gara contro il Bologna delle certezze, positive ma anche alcune negative, il ritorno in campo ed al goal di capitan Totti, la prova di Tonetto e di Perrotta, Menez e Baptista anche se non pirotecnici, contro la Juventus magari fossero stati solo così, a queste note liete si devono necessariamente contrapporre delle annotazioni su dei grossi limiti della quarta Roma di Spalletti: la difesa, ad esempio, statica e capace di soffrire qualsiasi attaccante mobile e avido nel dare punti di riferimento, nell’uno contro uno la tenuta di Mexes e Panucci è discreta, per il resto il pacchetto arretrato è da ricompattare. Doni, si dice di un diverbio acceso con Spalletti, il portiere giallorosso non è sereno, già da mesi, forse le sirene inglesi non fanno dormire bene il brasiliano, la Roma potrebbe fare le proprie valutazioni economiche, per i tifosi una cessione non sarebbe una tragedia. L’aspetto importante della vittoria con il Bologna è l’aver ritrovato il sorriso, ovvero i tre punti, aver imposto per una buona parte il proprio gioco, aver messo in campo lo spirito giusto, aver ritrovato Totti, in sostanza aver vinto la prima gara delle nove "finali". Sabato un altro impegno, sempre all’Olimpico alle 15, la Roma per il predominio capitolino, la seconda delle nove è allettante, daje Roma daje.

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