Inter-Milan: il veterano Maldini ed il giovane Santon

Inter-Milan di domenica è anche il derby strano fra il veterano Maldini per il Milan ed il giovanissimo Santon per l’Inter. Il derby di domenica è il numero 270, una specie di «derby del mondo» per club, più un BrasilMilan-ArgentInter che altro. Con il simbolico passaggio di consegne: esce Maldini, entra Santon. Stessa fascia, squadra opposta, destino (magari) parallelo. Bambini professionisti, seriosi e faticatori. Simboli scelti dalla mancanza fisiologica di istinti di ribellione. Maldini, quando ancora Bergomi era un avversario e non vendeva il campionato in pacchetti di paytv. Santon, che Mourinho butterà nella mischia alla faccia viziata di Balotelli. «Santon per me è il giocatore del futuro qui all’Inter, sarà orgoglio per tutti quelli che hanno lavorato con lui nel settore giovanile», disse di lui appena lo vide, il portoghese. L’ha fatto aspettare e poi, al primo buco di Maxwell l’ha promosso titolare per quattro partite di fila. Lo chiama «il bambino». Maldini, che potrebbe essere suo padre, era un bambino davvero quando esordì in serie A. Sedici anni. Quel giorno gli tocca in marcatura Franco Selvaggi, 32 anni, detto Spadino. Entra in campo con le dita che si tengono ai bordi della maglia rossonera, e subito gli fa fallo. A fine partita Selvaggi esce dagli spogliatoi e incrocia Cesare Maldini. Gli strizza l’occhio: «Gli hai insegnato bene a tuo figlio, appena entrato ha cominciato subito a menare». Davide Santon invece ha 18 anni quando Mourinho lo schiera contro la Roma in Coppa Italia e poi lo conferma in campionato. «All’inizio ero un pò emozionato- dice dopo il suo primo vagito- ma i miei compagni mi hanno subito messo a mio agio. Dopo i primi passaggi un pò insicuri, mi sono lasciato andare. Non ho avuto problemi a giocare sulla fascia sinistra, l’avevo già fatto anche con la Primavera. Il mister ha deciso di schierarmi così e sono stato bene». Ed è stato bene altre quattro volte. Domenica sarà alla sesta partita, e affronterà per la prima ed ultima volta uno che di partite ne ha giocate 888. Magari nessuno, stavolta, scriverà «Davide Santon». Perchè questo è ancora soltanto «l’ultimo derby di Paolo Maldini».

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