“E mò….parlamo noi!” appuntamento con Pessoa

Eccoci ad un nuovo appuntamento della rubrica interamente dedicata ai tifosi della Roma “E mò…parlamo noi!”, con cui si ha l’obiettivo di dare voce ai tifosi, come se fossero calciatori, addetti ai lavori o dirigenti.
Questa volta abbiamo parlato con Alessandro “Pessoa”, nostro amico ed utente.
Ecco la sua intervista:

Ti ha convinto il mercato della Roma?
Sì e no. Tale risposta deriva dal fatto che il mercato giallorosso deve essere inquadrato nella situazione italiana e, in parte, internazionale. Il calciomercato ci dice che la pacchia è finita, non ci sono più soldi e ovviamente la crisi economica ha toccato anche il mondo del pallone. Le squadre che possono spendere “come si deve” si contano sulle dita di una mano, leggasi proprietà arabe e russe. Subito dietro ci sono società che hanno un determinato margine di manovra e possono comunque permettersi di mettere mano al portafogli e la Roma è tra queste. Dietro c’è un baratro in cui sono piombate anche squadre blasonatissime come il Milan che non possono fare mercato. Vediamo top team (anche economicamente forti) come la Juventus che per acquistare devono ricorrere alle comproprietà e ai prestiti, cosa mai vista.
Se non si delinea prima questa situazione non si può analizzare il mercato romanista, perchè ci sarà sempre qualcuno che, ragionando per slogan, non capirà che oggi anche spendere due lire è un’impresa e la Roma spende, ovviamente con le limitazioni derivanti da questa congiuntura internazionale. Non è poco.

Dopo questa precisazione dico che dal punto di vista tecnico si poteva fare qualcosa in più. Le perplessità su Piris le avevamo già quest’estate, possibile che, anche solo in prestito con o senza diritto di riscatto, nel panorama internazionale non ci fosse qualcosa di meglio (presupponendo che nel reparto avevamo e abbiamo anche l’incognita Taddei)? Forse anche su Tachtsidis sono state riposte troppe speranze, considerando il ruolo delicato che deve ricoprire; ha un ottimo piede e grandi colpi ma non è pronto, deve crescere pian piano. Per l’attacco zemaniano non sarebbe stato meglio un esterno in più e un centrale in meno?

Ovviamente non dimentico quanto di buono è stato fatto. Castan è un grandissimo difensore che può continuare quanto interrotto da Juan. Balzaretti, piaccia o non piaccia, è il miglior terzino della serie A. Marquinhos è un ’94 che gioca come un veterano, un predestinato. Florenzi è stato una sorpresa anche per me, inizio a credere che diventerà un pilastro della nazionale, senza se e senza ma. Destro deve sbloccarsi ma è il futuro dell’Italia.
In definitiva non mi lamento sicuramente. Ma, magari, con un po’ di attenzione si poteva fare meglio.

Cosa pensi del rendimento di Totti e del suo minutaggio?
Una premessa è necessaria anche qui: al di là del giudizio tecnico e tattico sul Totti del 2012, non si può portare avanti la propria legittima idea a suon di offese e bestialità su uno dei giocatori più importanti (probabilmente il più importante ma lascio un margine alla soggettività) della storia della Roma.
Ogni trentaseienne deve essere gestito perchè, chiunque sia, anche Maradona, a 36 anni non hai i mezzi fisici per poter competere per 90 minuti. Mettiamoci anche il fatto che il Totti di oggi non si adatta al gioco di Zeman, è il gioco di Zeman che si adatta a lui. Su questo penso che siamo tutti d’accordo.
Ma se, considerando quanto detto, risulta ancora decisivo a suon di assist e gol, il problema non è Totti. Il problema è che la squadra è ancora acerba e in rodaggio. Oggi senza Totti non fai migliori risultati, anzi. Finchè la situazione è questa spero che il Signore ce lo preservi. Magari Zeman lo dovrebbe sostituire, il minutaggio è eccessivo, non regge; magari dovrebbe riposare ogni tanto. Ma anche questo Totti (che sappiamo non essere più il Totti che conoscevamo) può essere ed è ancora importante. Quando non lo sarà più sarò il primo a dire che dovrà fare il Del Piero della situazione e giocare 10 minuti ogni tanto.

Stessa domanda, ma su Lamela: pensi che siano eccessive le critiche al Coco?
Lamela è un predestinato. Solo a Roma potevano piovergli addosso tutte queste critiche. Cristiano Ronaldo nei suoi primi tempi a Manchester era quasi inguardabile; si vedevano lampi di genio e grandi pause, come accade per il nostro Coco. Quando finalmente riusciamo a competere con i grandi club europei per le migliori promesse del calcio mondiale, secondo qualcuno dovremmo tornare a comprare i trentenni ormai quasi in pensione. Quando il Real Madrid comprava a suon di milioni Higuain o il Manchester spendeva un patrimonio per il citato Ronaldo, non penso che abbiano sentito tutti questi latrati.
Lo scorso anno, mentre i suoi coetanei giocavano in primavera, Lamela (ovviamente con molte pause) mostrava colpi da fuoriclasse assoluto.
Lamela deve giocare.

De Rossi: a cosa pensi che sia dovuta la sua involuzione, SE pensi ci sia stata.
La questione De Rossi è la più complicata.
Dopo un periodo di appannamento lo scorso anno è risorto. In molti hanno la memoria corta perchè, finche la squadra girava (o, almeno, ci provava. Diciamo fino a Febbraio, momento in cui tutti hanno tirato i remi in barca), De Rossi era migliore in campo in ogni partita. Poi sono andati tutti nel pallone, non solo De Rossi, e il progetto asturiano è purtroppo defunto. Tutto ciò è stato confermato all’Europeo in cui è risultato uno dei migliori giocatori della competizione, senza se e senza ma.
Il problema, secondo me, è che il calcio zemaniano non è per tutti. Per Zeman l’occasione della vita è rappresentata dalla prova più ardua della sua carriera, nonostante alleni forse il gruppo più forte che abbia mai avuto. Anzi, il problema è proprio che allena giocatori, età a parte, calcisticamente maturi. De Rossi è un giocatore fatto e finito, un top player (come va tanto di moda oggi). Deve adattarsi in un ruolo che non sente suo. Non mi pare che con Zeman possa fare il centrale, non ha il piede per poter interpretare questo ruolo; in queste partite abbiamo visto i suoi lanci di prima finiti in curva. Quindi deve necessariamente fare l’intermedio.
De Rossi non è in una fase di involuzione. Serve solo un po’ di comprensione tra le due parti.

Come giudichi l’operato della dirigenza Giallorossa, fino ad ora?
La dirigenza giallorossa ha fatto scelte coraggiose che fino a questo momento non hanno ripagato le aspettative. Con il budget e la rosa a disposizione avrebbe potuto prendere il Pioli o il Montella di turno e probabilmente avremmo navigato in acque più tranquille. Sono state le scelte più estreme che si sarebbero potute fare: Luis Enrique e Zeman. Se ti va bene sei nell’Olimpo e la goduria per gli occhi è anche essa estrema, se ti va male… non c’è bisogno di ipotizzare, è ciò che stiamo vivendo.

C’è anche da dire che la fortuna non è mai stata dalla nostra parte. Se Stekelenburg non avesse avuto quell’attimo di follia con la Sampdoria e se con il Catania l’arbitro avesse visto ciò che doveva vedere, avremmo avuto 4 punti in più, pur con lo stesso gioco altalenante e con lo stesso Zeman, e probabilmente le malelingue non darebbero fiato alla bocca.
Comunque concorderei con quanto dice il nostro presidente: sono professionisti di primo livello, il meglio che si possa trovare sulla piazza. Hanno fatto sicuramente degli errori ma prima o poi la ruota inizierà a girare dalla parte giusta anche per noi.

Continueresti con Baldini-Sabatini? o se no chi prenderesti?
Sicuramente si deve continuare con Baldini e Sabatini. Non ricordiamoci degli errori degli altri dirigenti solo quando ci fa comodo. Pradè sembra diventato un fenomeno perchè ha preso il trentatreenne Pizarro (che fino all’altro ieri tutti volevano cacciare a sputi), Aquilani che già è fuori da più di un mese, il rottame Toni e un paio di buoni giocatori. La miglior Fiorentina, esaltata da tutti, per la quale è stata anche accennata la parola “scudetto”, che è a pari punti con la peggiore Roma. Ci vogliamo proprio male.
Baldini e Sabatini non sono immuni da errori, sicuramente. Ma se mi guardo in giro me li tengo stretti (poi, avendo visto come lavorano taluni, vi assicuro che ci dovremmo volere veramente male per rimpiangere il passato).

Parlaci del tuo primo contatto con l’As Roma!
Il mio primo contatto con l’As Roma? Ovviamente da piccolino con le figurine. La prima volta allo stadio fu, se non mi sbaglio, in occasione di uno zemaniano Roma-Perugia 5-1 con esordio e gol di Daniele Conti (purtroppo non ha perso il vizio).

Il tuo 11 titolare ideale Giallorosso?
Stekelenburg; Balzaretti, Castan, Marquinhos, Dodò; De Rossi, Florenzi, Pjanic; Lamela, Osvaldo, Destro.

Lo so, sconfessa in parte ciò che ho detto su De Rossi e Totti ma diciamo che è la formazione che spero possa ingranare nel corso della stagione. Probabilmente non è l’attuale migliore formazione perchè oggi Totti è l’unico che crea qualcosa e, secondo me, serve più peso (leggasi Bradley) per sopperire alle carenze evidenziate in questo primo scorcio di campionato.

Considerando che gli americani sono appena arrivati…pensi che si stiano muovendo meglio della vecchia proprietà? due parole sulle iniziative per i tifosi?
Non parliamo della vecchia proprietà, è come sparare sulla croce rossa. Eterna riconoscenza a Franco Sensi ma andiamo avanti senza indugio alcuno. Franco Sensi lo ricordiamo sempre con affetto perchè era un presidente-tifoso. Ma magari, talvolta, ricordiamo pure che l’ultima ricapitalizzazione dei Sensi è stata nel 2003 (se non ricordo male), data dalla quale la Roma è diventata una macchina da soldi per la famiglia e non ha più visto un centesimo.

Quindi, come dicevo, manteniamo un rigoroso contegno per la figura del compianto presidente del terzo scudetto ma è meglio non approfondire.

Abbiamo voltato pagina. Fortunatamente.

Circa le iniziative della nuova proprietà, ne raccoglieremo i frutti tra qualche tempo. Assieme alla costruzione dello stadio esse contribuiranno a fare grande la Roma. Siamo passati da una gestione stile “Alimentari della sora Cecilia” a una cosa seria. La gente (che vuole subito le vittorie che non abbiamo mai avuto nella nostra storia) prima o poi capirà, il futuro è roseo.

Photo Credits | Getty Images

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15 commenti su ““E mò….parlamo noi!” appuntamento con Pessoa”

  1. Poro Pessoa tutto sto poema e te se so filati solo in 5 😆 ma un po’ più tempo in evidenza no? Se no se vengo scelto io rifiuto 😆
    Se la squadra si adatta a Totti, forse sarà perché è ancora il più forte (l’ha detto il Maestro) e tra quelli che corrono, no? Anche facendo finta di non aver letto le statistiche sui km percorsi.

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  2. Mah! anch’io non li capisco. Da quello che ho compreso, Totti non e’ un boss, e’ una persona a cui gli altri calciatori portano rispetto, ma non ha ascendenti particolari.
    Fa il suo: si allena come un pischello, gioca dove l’allenatore vuole e non gioca se l’allenatore non vuole. Sa bene che a 36 anni puo’ anche stare in panca.
    Zeman ha 65 anni. Non ha remore, se vede che la squadra con lui rende meno lo piazza in panca. Fin’ora ha ragione lui.

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  3. Vorrei solo aggiungere un appunto su Sabatini (che io adoro come personaggio… :mrgreen: )

    I soldi spesi per alcuni giovani, alla prova dei fatti, potevano essere dirottati su di un “buon vecchio” li’ dietro in difesa…

    J.Angel 5 mil.
    Kjaer 3 mil.
    Piris 1? mil.

    con una decina ci veniva già di bella roba…
    ma vabbeh…

    TFA!

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  4. Avanti con i commenti altisonanti su Totti!
    Ieri alcuni dei detrattori del capitano, quelli incalliti sopratutto, se la sono presa a male perchè li ho accusati di basare le proprie argomentazioni sull’aria fritta. Naturalmente le risposte non hanno smentito affatto la mia affermazione; nonostante i toni aspri e provocatori si continua a dire sempre le stesse cose cose: non gioca da tre anni, non corre, vuole che le azioni vengano impostate su di lui, arrivando persino ad usare insulti pesanti nei suoi confronti (tra l’altro la redazione dovrebbe prendere provvedimenti poichè non si può dar sfogo alle proprie frustrazioni scrivendo ingiurie da codice penale su un sito di pubblico dominio). Bella poi la definizione di Titti. Complimenti per l’immaginazione.
    E complimenti per la fede riommanista che dimostrare in ogni circostanza.

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