Francesco Rocca parla della Roma dopo l’induzione della Hall of Fame

Francesco Rocca, ex giocatore della Roma, è stato intervistato da Radio Manà Sport ed ha commentato la situazione dei giallorossi:

Se mi offrissero di allenare a Roma, consentendomi di mantenere la mia autonomia, guiderei qualsiasi categoria. Lo scorso anno fui contattato dai giallorossi, ma mi era stato chiesto di fare il supervisore degli allenatori. Io sono un allenatore di calciatori e quindi non ho accettato. 

Hall of Fame?
Non mi aspettavo di essere rimasto così vivo nel cuore dei tifosi della Roma. Mi ricordo che, quando giravo per la città con mio figlio, alcuni mi fermavano per ringraziarmi e io mi stupivo perché pensavo di non aver fatto nulla di speciale. Comunque posso dire che la storia della Roma è piena di grandi calciatori, che hanno dato anche più di me durante la loro carriera.

Il calcio, da quando Rocca ha smesso di giocare, è cambiato molto.
Io ero prima di tutto un tifoso, mentre oggi i calciatori hanno tutti uno o più procuratori. Dicono che sono troppo duro? Non bisogna confondere la durezza con la professionalità perché io sono un educatore. È vero che ho sempre amato lo sforzo fisico ma penso sia lunica via per avere delle soddisfazioni e anche il fatto di aver sopportato per anni quello che mi è successo mi ha sicuramente temprato.

Infine un giudizio sulla Roma e sulla partenza dei giallorossi.
E difficile spiegarsi come è stato possibile che la Roma, in vantaggio di due gol, ne abbia poi presi tre dal Bologna. Credo comunque che, scegliendo Zeman, la società abbia voluto puntare, dopo la scorsa stagione, su unidea di calcio legata allo spettacolo. Ora dovrà essere il campo a parlare.

Photo Credits | Getty Images

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