Fiorello convocato da Berlusconi: “ma vai dal nemico..”

Meglio di Kakà. Già, perchè quella convocazione, a palazzo Grazioli, quartier generale del premier, diventa subito una notizia: ghiotta. Ore 13.32, flash tv: “Fiorello a palazzo Grazioli”, rilancia un’agenzia di stampa. Si va veloce. Anzi di più. Perché chi si ferma è perduto. E allora, ecco troupe, fotografi e pulmini satellitari pronti a accendere la diretta. Breaking-news e parabole (di Sky), sull’uomo del momento, Rosario Fiorello. Altro che Kakà. Meglio di Kakà. Sono venuto a trovare mio suocero», ironizza l’uomo dei sogni. Lui sa come giocare questa partita. L’ennesima. Ma forse, neppure lui, si aspettava la convocazione del presidente del Consiglio («Abita qui», sbuffa divertito), all’uscita di quel palazzo grigio, come il suo impeccabile tre quarti, in una giornata cupa solo nel tempo ma non nell’animo e nello sguardo da furbetto del siciliano più conteso d’Europa. «Sono venuto a trovare mio suocero – rilancia soddisfatto della battuta – E sta molto bene». Meno male. Intanto, il corto circuito mediatico, mai come in quest’occasione il termine si appiccica alla perfezione, radio nazionali e locali tra una canzone e l’altra giocano e chiacchierano in diretta su quello che il presidente onorario del Milan e lo showman si saranno detti. Chissà? Chissà, se Silvio Berlusconi riuscirà nel “miracolo” di trattenere Fiorello? Trattenere, poi, dove? «…Ma vai dal nemico», ammette un Fiorello sempre più divertito in quella piazza dove di solito i microfoni si moltiplicano per una dichiarazione a effetto di quello o quell’altro politico.

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