Berlusconi felice: “Kakà resta, è un ragazzo straordinario”

«Siamo tutti quanti felici» ha detto Silvio Berlusconi a Sky Sport 24 ricordando che, come con Shevchenko, non si poteva negargli l’opportunità. «Ma non ha voluto nemmeno che si perfezionasse l’offerta del Manchester e ha detto di no anche senza conoscere l’offerta che sarebbe stata credo molto elevata. E quindi resta con noi e noi non possiamo che essere felici perchè i soldi sono importanti ma ci sono delle cose che sono più importanti dei soldi». Ha tirato anche lei un sospiro di sollievo? «Come tutti i tifosi rossoneri, non solo in Italia ma nel mondo perchè il Milan è stato subissato di messaggi da tutto il mondo dai tifosi rossoneri che naturalmente inneggiavano a Kakà e volevano che restasse». Presidente, quanto si deve aver paura di questo sceicco? «Fin quando il petrolio entra con i suoi soldi che scorrono da terra nei vari mercati, porta scompiglio evidentemente. Però credo che questo episodio abbia dimostrato che non ci sono soltanto i soldi e credo che possa essere veramente qualcosa di cui tutti dobbiamo essere contenti». Ma il Milan aveva accettato l’offerta del Manchester City? «No il Milan aveva detto a Kakà di riflettere su questa offerta: come con Shevchenko, avevamo detto di non voler vietare a qualcuno di mettere da parte un patrimonio ingente magari il doppio di quello che il Milan poteva arrivare a dare, anche perchè è chiaro che noi non avremmo potuto fare una contro offerta in aumento, perchè altrimenti avremmo dovuto farla a tutti i giocatori della rosa e questo non sarebbe stato assolutamente logico e compatibile con i nostri bilanci. Kakà non ha neppure aspettato che l’offerta fosse formalizzata. Da tifoso devo dire che sono molto felice». Secondo Berlusconi ha pesato molto l’atmosfera nella quale Kakà vive. «È un ragazzo dalla faccia stupenda, ha una dirittura morale veramente straordinaria, ‘I belong in Jesus’ c’è scritto sulla maglietta che indossa sotto la maglia del Milan, ‘Io appartengo a Gesu», quindi anche un ragazzo con una forte spiritualità. In questo caso l’ha messa in pratica e l’ha portato a una decisione che è certamente da ammirare«. Il premier ha detto di aver appreso la decisione da Galliani e di non essersi sentito con Kakà. »No, perchè non ho voluto davvero influenzarlo perchè come sempre io lascio a tutti coloro che hanno la ventura di stare in contatto con me la massima libertà. Non sono capace di dare ordine, sono capace casomai di convincere ma da editore, da imprenditore, da uomo politico rispetto sempre l’autonomia decisionale degli altri. E anche in questo caso ho fatto quello che avevo fatto con Shevchenko: ‘Medita tu. Se resti qui noi siamo i più felici. Però è chiaro che la libertà deve essere tua e sei tu che devi decidere del tuo destino, non è un fatto contrattuale che può limitare le possibilità. E in questo caso tuttavia la risposta di Kakà è stata straordinaria, lui stesso è un ragazzo straordinario«.

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