Coca Cola fuori commercio nell’Iran

Il governo iraniano ha deciso di mettere fine al consumo nel Paese dei prodotti Coca Cola, considerato un gruppo legato ai ‘Sionistì, cioè Israele. Il ministro dell’Industria, scrive oggi il quotidiano Keyhan, ha chiesto ad un’azienda iraniana, la Khoshgovar Mashhad, che distribuisce la bevanda con il marchio Coca Cola nella Repubblica islamica, di «chiarire» i suoi rapporti con la casa di Atlanta. In sostanza di fare sapere se si tratta del prodotto originale importato su licenza della casa madre o meno. I responsabili della società iraniana smentiscono, sottolineando che le bevande sono da loro prodotte utilizzando un concentrato fornito da una compagnia irlandese. Ma Keyhan, giornale degli ultraconservatori, sottolinea che la Khoshgovar Mashhad paga annualmente alla Coca Cola circa 1,1 milioni di euro per poter distribuire il suo prodotto in Iran. E quindi esiste la prova di un legame diretto. In occasione dell’attacco israeliano alla Striscia di Gaza, gli ambienti fondamentalisti hanno accusato molte aziende che vendono i loro prodotti in Iran di avere «legami» con Israele. La Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, ha emesso una ‘fatwà che ne proibisce il consumo e il governo ha varato un progetto di legge per «punire» con sanzioni queste aziende. Tra gli accusati c’è il gruppo Benetton, un cui negozio a Teheran è stato incendiato lo scorso 30 dicembre.

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