La dignità umana è il sentimento che proviene dal considerare importante il proprio valore morale, la propria onorabilità e di ritenere importante tutelarne la salvaguardia e la conservazione. Si può considerare senza dubbio come un valore supremo, perché se la vita è un bene che prima o poi si deve abbandonare, la dignità umana rappresenta un valore che si vuole conservare anche al di là della vita e della morte.
Non tutti, nella vita, riescono a preservare il dono della dignità. Tra di noi, infatti, esistono purtroppo anche individui “senza un briciolo di dignità”. Questi individui sono, tanto per fare un esempio, quelli che vendono la propria immagine al migliore offerente anche solo per pochi soldi, quelli che si vendono per poco, insomma.
Una dignità che il calcio italiano ha visto mettere in discussione, ben più di una volta, in questi ultimi 30 anni, grazie ai vari scandali di illeciti sportivi che hanno macchiato la credibilità del nostro calcio ma anche del nostro paese.
Il primo grande scandalo di illeciti sportivi e partite truccate nella storia del calcio italiano, che portò in manette molti dei nomi più famosi di allora, tra cui Manfredonia e Giordano della Lazio, Albertosi e Morini del Milan, e l’idolo delle folle Paolo Rossi, che verrà salvato solo dall’amnistia del 1982 e grazie alla quale partecipa al trionfale Mondiale di Spagna, con la vittoria finale degli Azzurri.
Se la giustizia ordinaria alla fine assolse i giocatori coinvolti, quella sportiva usò il pugno di ferro, condannando alla retrocessione Milan e Lazio, mentre le squalifiche per i calciatori furono da tre mesi a sei anni, fino appunto all’amnistia.
Sia chiaro, casi di calcio scommesse non hanno caratterizzato solo il calcio italiano, basti pensare ai quindici arresti in Germania nel 2009 per un giro di scommesse illegali, legato a una serie di partite di calcio truccate in una decina di nazioni europee. Tuttavia gli ultimi dieci anni sono stati particolarmente gravidi di episodi di combine nel nostro paese: nel 2001 c’èstata un’inchiesta su Atalanta-Pistoiese di Coppa Italia, per un presunto tentativo di combine per consentire scommesse pilotate, mentre uno scandalo di dimensioni maggiori è avvenuto nel 2004, coinvolgendo il Modena, la Sampdoria, il Siena e alcuni giocatori noti, tra cui Stefano Bettarini, tornato nel mirino anche nell’attuale inchiesta.
Nel 2006 arrivò Calciopoli, Il cosiddetto “Sistema Moggi” che prevedeva la corruzione di arbitri e di massimi dirigenti di club: una bufera che ancora oggi presenta strascichi giudiziari e che, in ambito sportivo, ha portato alla retrocessione in serie B della Juventus, la revoca di due scudetti e il colpo di spugna sui vertici di allora, presidente federale compreso.
Non è finita qui… ma diventa talvolta a proposito o meno, il simbolo stesso della nostra cultura, della nostra identità e dell’orgoglio patrio. Il gioco del calcio rappresenta la dignità del popolo italiano.
Proprio per questo diventa fondamentale salvaguardare in questi europei, la nostra immagine e quella del nostro calcio, cosi come è accaduto già in passato, sia nel 1982 e anche nel 2006 dove la nostra nazionale ne usci a testa alta proclamandosi Campione del Mondo.
Chi lo sa, tra poche ore ci giochiamo la finale con la Spagna pluricampione e forse, anche questa volta, la nazionale azzurra sarà capace di salvaguardare la propria dignità e quella di un paese che in questo momento ha bisogno più che mai di ritrovare quell’orgoglio patrio del quale tutti noi ne siamo fieri e far risalire il nome dell’Italia e del calcio italiano, nel gradino più alto del mondo calcistico.
Forza azzurri!
Riccardo Lelli.