Truffa in una palazzina venduta a Villa Borghese

Credeva di aver fatto una affare acquistando per 4 milioni e mezzo di euro una palazzina tra via Pinciana e via Sgambati, poco distante da Villa Borghese, dal valore stimato di 18 milioni. La ricca famiglia di costruttori avellinesi si è ritrovata invece con un pugno di mosche. Una truffa in grande stile, messa in atto da 4 esperti, poi arrestati dalla polizia. Fra questi anche un politico sardo. La vicenda ha inizio un anno fa quando i 4 decidono di violare la villa (di proprietà dell’“Immobiliare Borghese” e da tempo sotto sequestro), di assumere un giardiniere e di metterla in vendita. Trovato l’acquirente e aperto un conto intestato alla reale amministratrice dell’immobile, i truffatori riescono a stipulare il rogito e a incassare i soldi. Un piano quasi perfetto, se non fosse stato per un estratto conto arrivato all’amministratrice, che si è ritrovata con un conto sul quale erano transitati 4,5 milioni di euro. Dovrà scontare otto anni di reclusione per aver collezionato dagli anni Novanta ad oggi una serie di condanne per furto, ricettazione, truffa. L’uomo, 53 anni, avrebbe anche consentito a giovani pregiudicati (150 accertati) dell’ex Jugoslavia di acquisire la cittadinanza italiana grazie al riconoscimento della paternità ad opera di pregiudicati italiani.

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