Romani sui ponti tra la paura e molta curiosità, ma l’allarme è rientrato verso l’una di stanotte. Finalmente non ci sono stati ombrelli visto che da alcune ore non piove più sulla capitale, i romani hanno continuato anche a notte fonda ad affollare i ponti sul Lungotevere. Nonostante i vigili urbani hanno cercato di disciplinare i tanti automobilisti sui lungotevere, non è cessata la curiosità per la piena. A ponte Milvio si è respirata l’atmosfera della movida del sabato sera. Tanti giovani, molti con le birre in mano, hanno scelto di trascorrere parte della notte per immortalare il Tevere nel massimo della sua piena. In molti si sono fatti fotografare con alla spalle il protagonista della serata: il fiume, nel quale si sono potuti scorgere solo cime di alberi con i tronchi completamente sommersi. Altri non hanno fatto altro che chiedere ai tanti cronisti se la piena era già al suo culmine o meno, e poi si sono messi a controllare le arcate del ponte. «È il tipico voyerismo romano», ha osservato Francesco, di circa 30 anni. «Il Tevere in piena a Ponte Milvio ha lo stesso effetto dei lucchetti di Moccia», ha aggiunto indicando il palo dove gli innamorati hanno reso visibile il loro l’amore. Qualcun altro, come Raffaella, una donna sulla quarantina, era invece spaventata: «ma sono stata costretta a venire qui – ammette – da mio marito e mia figlia».